Mediterranean Hope. Al via il progetto della FCEI a Lampedusa e in Sicilia

Il 20 maggio a Roma un seminario di formazione su “Politiche e modelli di accoglienza”

Roma (NEV), 14 maggio 2014 – Con il seminario “Politiche e modelli di accoglienza” in programma oggi a Roma, 20 maggio (vedi appuntamenti), la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) lancia il progetto Mediterranean Hope (MH). Suscitato dal dramma di migliaia di profughi morti nel tentativo di raggiungere le coste italiane, il progetto coinvolgerà le chiese e le opere evangeliche della Sicilia. “Il progetto Mediterranean Hope – spiega il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI – consiste in un osservatorio a Lampedusa che produrrà notizie e materiali utili a sensibilizzare l’attenzione pubblica italiana e internazionale, e in un Centro d’accoglienza a Scicli (RG), che intendiamo realizzare con il sostegno delle chiese protestanti di tutta Europa per testimoniare insieme che Lampedusa e la Sicilia non sono i confini estremi dell’Italia ma la frontiera meridionale di un intero continente”. Oltre che attività di accoglienza, orientamento e formazione, il Centro di Scicli promuoverà programmi sociali interculturali aperti alla popolazione locale. Il progetto è finanziato con i fondi dell’8 per mille delle chiese valdesi e metodiste.

Il seminario è specificamente rivolto alla formazione degli operatori e dei volontari che collaboreranno a MH, ma si rivolge anche a chi lavora in programmi di accoglienza e di integrazione dei migranti. “Sarà un convegno in cui analizzeremo la situazione e le politiche di soccorso e di accoglienza – precisa Aquilante – e nell’ambito del quale presenteremo le linee generali del progetto”. I lavori, che si svolgeranno presso il Centro congressi Cavour, verranno aperti dallo stesso Aquilante.

La mattinata è dedicata all’analisi delle nuove migrazioni dal Nord Africa, attraverso gli interventi di Alessio Menonna (ISMU Iniziative e studi sulla multietnicità) e Riccardo Compagnucci (Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Ministero dell’Interno); mentre Franca Di Lecce e Giulia Gori, del Servizio rifugiati e migranti della FCEI interverranno sulle norme e pratiche di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo.

Il pomeriggio sarà più centrato sul progetto con un intervento introduttivo di Paolo Naso (del programma “Essere chiesa insieme” della FCEI), a cui seguiranno quelli di Bernadette Fraioli (operatrice multiculturale “Nessun Luogo è lontano”) e Latif Al Saad (mediatore culturale) su prima accoglienza e mediazione culturale; di Maria Antonietta Maggio (ARCI), Donato di Sanzo (Università di Salerno) e Massimo Gnone (Commissione sinodale per la diaconia) sulla gestione di un centro del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Concluderà l’incontro Roberto Vitelli, segretario del SRM.