Mediterranean Hope. A giorni semaforo verde all’apertura dei corridoi umanitari dal Libano e dal Marocco

XVII ASSEMBLEA DELLA FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE IN ITALIA Pomezia (RM), 4 - 8 dicembre 2015 MIGRAZIONI Presentato ai delegati di chiese il Progetto “Mediterranean Hope” della FCEI Nei prossimi giorni prevista la formalizzazione di un accordo con i Ministeri degli esteri e dell'Interno per l'istituzione di corridoi umanitari per profughi vulnerabili

Roma, 6 dicembre 2015 (NEV-CS71) – Tra i numerosi temi all’attenzione della XVII Assemblea della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) in corso a Pomezia (RM), figura quello riferito alla crisi migratoria e alle attività messe in campo dalla FCEI attraverso il progetto “Mediterranean Hope” (MH).

Le serata di ieri è stata dedicata alla presentazione del progetto MH iniziato nel maggio del 2014 con un Osservatorio sulle migrazioni mediterranee a Lampedusa, e da un anno operativo anche a Scicli (RG) con una Casa delle culture e di accoglienza che lavora a stretto giro con la Prefettura di Ragusa. Il progetto prevede per i migranti accolti anche un Relocation Desk che opera negli uffici della FCEI di Roma ed è teso all’accompagnamento di casi più difficili, mentre per quanto riguarda il progetto MH sui corridoi umanitari, portato avanti dalla FCEI in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, è arrivata la notizia dell’imminente semaforo verde da parte delle autorità competenti: “Nei prossimi giorni verrà formalizzato un accordo tra i Ministeri degli affari esteri e degli interni da una parte, e FCEI, Tavola valdese e Sant’Egidio dall’altra, per la realizzazione di canali umanitari dal Marocco e dal Libano e, in prospettiva, anche dall’Etiopia, attraverso i quali profughi in condizione di particolare vulnerabilità possano ottenere un visto umanitario, così come previsto dal regolamento di Schengen e ripetutamente auspicato in sede europea” ha annunciato Paolo Naso, responsabile per le relazioni internazionali di MH. A breve si attendono quindi i primi profughi che arriveranno legalmente in Europa senza rischiare la propria vita in mare, alimentando oltretutto il business degli scafisti e dei trafficanti di uomini. “Si tratta di una buona pratica limitata ai soli casi ‘umanitari’ per verificare la funzionalità di questo dispositivo che realizziamo senza oneri per lo Stato. L’idea è che anche altri paesi europei vogliano riproporla. Per ora la nostra speranza è quella di riuscire ad accogliere un migliaio di profughi. I finanziamenti sono garantiti in larga misura dalla Tavola valdese attraverso l’otto per mille e da varie chiese ed agenzie ecumeniche in Italia e all’estero”, ha concluso Naso.

Ad accompagnare ieri sera la presentazione del progetto Mediterranean Hope sono state le illustrazioni di Francesco Piobbichi, operatore MH a Lampedusa.

Ieri, in occasione della Giornata internazionale del volontariato, il progetto Mediterranean Hope è stato presentato al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato (vedi comunicato stampa qui).

L’Assemblea FCEI ieri è entrata nel vivo dei lavori toccando anche temi quali la libertà religiosa e l’insegnamento laico e aconfessionale della cultura biblica nella scuola pubblica, mentre la giornata di oggi è dedicata interamente alla revisione dello Statuto proposto dal Consiglio della FCEI. (Vedi il comunicato stampa qui).

L’Assemblea della FCEI si concluderà l’8 dicembre con l’elezione di un nuovo presidente e delle nuove cariche esecutive.

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