Mediterranean Hope. Entrato nella fase operativa il progetto dei corridoi umanitari

Atteso a febbraio l’ingresso in Italia dei primi 100 profughi muniti di visto per motivi umanitari

Roma (NEV), 20 gennaio 2016 – E’ entrato nella fase operativa il programma-pilota dei “corridoi umanitari” portato avanti nel quadro del progetto Mediterranean Hope (MH) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). In questi giorni l’equipe della FCEI ha individuato nei campi profughi libanesi al confine con la Siria una serie di persone altamente vulnerabili che potranno beneficiare del primo canale umanitario verso l’Italia, istituito grazie ad un protocollo firmato da FCEI, Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio da una parte, e dai Ministeri dell’Interno e degli Esteri dall’altra.

“La lista con i primi nominativi di oltre 100 beneficiari del nostro progetto sui corridoi umanitari è stata consegnata alle autorità competenti”, ha affermato Francesco Piobbichi, in Libano con Simone Scotta e il medico Luciano Griso, dove in diversi campi hanno potuto constatare una situazione disastrosa sotto il profilo sanitario. “Siamo in attesa del via libera da parte del Ministero. I profughi potranno quindi fare ingresso in Italia, dove le nostre strutture si faranno carico della loro accoglienza. Se tutto va come previsto tra un paio di settimane i primi profughi siriani muniti di visto per motivi umanitari rilasciato dall’Ambasciata italiana di Beirut dovrebbero arrivare a Fiumicino”, ha aggiunto Piobbichi.

Un progetto-pilota analogo sta muovendo i primi passi anche in Marocco, mentre in Etiopia ne è in programma un terzo. Secondo quanto stabilito dal protocollo firmato lo scorso 15 dicembre tra le parti in causa, ad usufruire in via sperimentale di questo dispositivo sarà un totale di 1000 persone. Il progetto è finanziato in larga parte dall’8 per mille metodista e valdese.

(Foto: Paolo Tognina, Valle della Bekaa, Libano)