Ambiente. Disinvestire e reinvestire in una finanza “fossil free”

A Roma la conferenza “Laudato Si’ e investimenti cattolici: energia pulita per la nostra casa comune” sottolinea il ruolo fondamentale delle istituzioni religiose nel promuovere una gestione della finanza orientata alla sostenibilità del pianeta.

Roma (NEV), 31 gennaio 2017 – Un altro mondo, migliore, è possibile, solo se un’altra economica e un’altra finanza sono possibili. E’ questo il messaggio lanciato venerdì scorso a Roma dai partecipanti alla conferenza internazionale “Laudato Si’ e investimenti cattolici: energia pulita per la nostra casa comune”, tenutosi presso la Pontificia Università Lateranense. Un incontro organizzato, tra gli altri, dalla Federazione degli organismi cristiani servizio internazionale volontario (FOCSIV), che ha coinvolto soprattutto responsabili di ordini religiosi cattolici ma che riguarda un tema dalla forte risonanza ecumenica, tanto che tra i relatori era presente il luterano svedese Henrik Grape, responsabile del Gruppo di lavoro sul cambiamento climatico del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). “Agire sugli investimenti, cioè sul modo in cui si fanno fruttare i propri soldi, è una questione di coerenza alla quale le istituzioni cristiane non possono sottrarsi. Non si può infatti denunciare il cambiamento climatico, continuando a trarre profitti da chi inquina il pianeta”, ha ammonito Grape nel suo intervento.

I lavori della conferenza sono stati aperti dalle voci del cardinale Peter Turkson, prefetto del Pontificio Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, e da Christiana Figueres, già segretaria esecutiva della Convenzione ONU sui cambiamenti climatici. La discussione è proseguita in quattro sessioni dedicate al disinvestimento dai combustibili fossili e il reinvestimento in soluzioni per il clima; alle prospettive finanziarie; alla presentazione di alcune buone pratiche e casi di studio; infine, alle prospettive future. Di particolare interesse sono stati i racconti di istituzioni, soprattutto negli Stati uniti, che hanno avviato un processo di disinvestimento/reinvestimento come l’Università di Dayton, l’associazione Dignity Health e le Suore francescane di Maria. “Queste esperienze mostrano come sia possibile ottenere dei guadagni redendo i propri investimenti ‘fossil free’, ricollocando le somme disinvestite in compagnie che propongono soluzioni per il clima e l’ambiente”, ha spiegato John O’Shaughnessy, CEO delle Suore francescane di Maria e promotore della piattaforma Catholic Impact Investing.

“Le esperienze condivise nella conferenza – ha dichiarato Maria Elena Lacquaniti, membro della Commissione Globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), presente alla giornata di dibattito – raccontano una gestione umana della finanza, funzionale all’umanità che vuole lasciare la propria impronta nella difesa del pianeta. Oggi abbiamo davvero la possibilità di veder crescere una nuova realtà economica”.