Dialogo ecumenico. Finite le sorprese ora bisogna costruire

di Giuseppe Platone, pastore valdese, presidente del Consiglio delle chiese cristiane di Milano

Roma (NEV), 29 marzo 2017 – La scorsa settimana una delegazione di una ventina di delegati del Consiglio delle chiese cristiane di Milano (CCCM) – sodalizio ecumenico attualmente composto da 19 chiese cristiane diverse nato poco meno di vent’anni fa – ha incontrato a Roma, nella sede vaticana, esponenti del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. La visita ha voluto essere il necessario pendant di quella svoltasi lo scorso anno a Ginevra presso il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). A Roma l’incontro in particolare con mons. Brian Farrell, segretario del Pontificio istituto per l’unità dei cristiani, è stata una preziosa occasione per un aggiornamento sui dialoghi bilaterali della chiesa cattolica con le chiese d’oriente e d’occidente. Nel corso dell’incontro – vero e proprio seminario di studio con l’intervento di vari esperti – ha destato particolare attenzione l’analisi dell’attuale crescente “pentecostalizzazione” del mondo cristiano. Un mondo che non ha più il suo centro propulsore in Europa (dove la secolarizzazione specie nei confronti delle chiese storiche conquista sempre più spazio), ma in Asia, America latina, Africa. Per parte sua, il lavoro del CCCM è attualmente concentrato sia sulla rilettura della Carta Oecumenica firmata a Strasburgo nel 2001 dalle chiese in Europa, sia sul documento cattolico-luterano “Dal conflitto alla comunione”.

Nelle giornate romane il CCCM ha anche reso visita alla Comunità di Sant’Egidio, partecipando alla liturgia serale della comunità, presieduta da don Marco Gnavi, nella chiesa di S. Maria in Trastevere. L’occasione è stata preziosa per approfondire il progetto ecumenico dei “corridoi umanitari” incontrando operatori e assistendo a lezioni per migranti di lingua e cultura italiana. Inoltre, il CCCM ha incontrato la fraternità di Bose presso il monastero di Santa Scolastica a Civitella (RM).

La recente visita del papa a Milano, con i suoi forti segnali di attenzione alle nuove povertà ed emarginazioni, irrobustisce l’attenzione sulle drammatiche urgenze sociali di una società sempre più impoverita economicamente e culturalmente, a guardare al prossimo appuntamento ecumenico. Quando nel pomeriggio di sabato 3 giugno, vigilia di Pentecoste, il culto che i protestanti italiani celebreranno nello storico Teatro Dal Verme confluirà in un corteo ecumenico e interreligioso per compiere un gesto significativo di fronte alla città. Noi speriamo che molti protestanti italiani vorranno condividere questo momento di festa e riconoscenza al Signore per il cammino sin qui percorso come riformati italiani aperti sempre al confronto con credenti e non credenti rimanendo solidali con chi oggi soffre tentando di rimuovere le cause dell’ingiustizia.