Brexit: la discussione è benvenuta

Con l’avvio delle procedure di separazione della Gran Bretagna dall’Unione europea, 4 chiese protestanti britanniche invitano i propri membri a partecipare al dibattito sul futuro del Regno Unito e sul tipo di società da lasciare in eredità alle generazioni future

Roma (NEV/Riforma.it), 30 marzo 2017 – Mentre ieri, mercoledì 29 marzo, il governo di Londra ufficializzava la richiesta di uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, quattro chiese protestanti britanniche hanno invitato i loro membri a partecipare alla discussione sul futuro del Regno Unito. Lo hanno fatto attraverso la pubblicazione de “La discussione è benvenuta”, un manuale ad uso delle chiese locali prodotto dal Gruppo congiunto di lavoro sulle questioni pubbliche (JPIT) della Chiesa di Scozia, della Chiesa metodista di Gran Bretagna, dell’Unione battista britannica e della Chiesa riformata unita.

“Discutere di temi su cui discordiamo può essere difficile”, si legge nell’introduzione del documento che riconosce immediatamente come la Brexit, nel momento in cui la si deve sostanziare con scelte precise, costituisca un tema caldo e divisivo. Proprio per questa ragione è necessario avviare “una discussione costruttiva circa il tipo di società in cui vogliamo vivere e speriamo di poter lasciare in eredità alle future generazioni. Il processo di uscita dall’UE comporta infatti decisioni che daranno forma al Regno Unito del prossimo futuro. Per alcuni questa è un’opportunità piena di speranza, per altri è invece una prospettiva spaventosa, per molti è semplicemente fonte di confusione”.

La copertina del manuale

Il documento del JPIT si articola in quattro capitoli che corrispondono ad altrettante sessioni di discussione su questi temi: quale società desideriamo per le generazioni future?; come dovremmo trattare gli altri?; come dovremmo usare le nostre risorse economiche?; come dovremmo prendere le nostre decisioni? Per ogni sessione viene proposto un testo biblico, una riflessione che lo collega alla situazione presente, alcune domande per la discussione, una preghiera finale. L’intento è di promuovere una riflessione il più possibile aperta e partecipata nella convinzione che “il nostro futuro non dipende semplicemente dalla decisione presa con un referendum, ma dal tipo di società che vogliamo costruire insieme”.