USA. Niente partigianeria politica dal pulpito

Cento chiese, organizzazioni e comunità religiose statunitensi hanno scritto al Congresso contro l’intenzione del presidente Trump di abrogare l’“Emendamento Johnson” che proibisce agli enti religiosi il sostegno esplicito a candidati politici

Roma (NEV), 6 aprile 2017 – La partigianeria politica rimanga fuori dai luoghi di culto. E’ quello che chiedono un centinaio di chiese, organizzazioni e comunità religiose che hanno inviato una lettera al Congresso degli Stati Uniti in difesa dell’“Emendamento Johnson”. Introdotto nel 1954 per iniziativa dell’allora senatore e futuro presidente Lyndon B. Johnson, l’emendamento proibisce alle entità religiose di sostenere apertamente candidati politici, pena la perdita delle significative esenzioni fiscali di cui godono. Ora il presidente Donald Trump ha promesso di cambiare le cose permettendo l’esplicita propaganda politica dai pulpiti e la possibilità per le chiese di diventare finanziatrici di questo o quel candidato.

Il presidente Lyndon B. Johnson, autore dell’Emendamento Johnson

La lettera è stata inviata, tra gli altri, al presidente del Congresso, il repubblicano Paul Ryan, e alla leader dei democratici, Nancy Pelosi, ed è stata sottoscritta da esponenti religiosi che vanno dalla chiesa episcopale alle convenzioni battiste, dal Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli USA a gruppi cattolici, dalla Società islamica del Nord America a comunità ebraiche e hindu. “Le persone di fede non vogliono che nei loro luoghi di culto si infiltri la lotta politica di parte”, né che diventino “un ulteriore ingranaggio nella macchina politica o un’altra scappatoia nel sistema di finanziamento delle parti politiche”. Secondo i firmatari, “le chiese devono rimanere luoghi di incontro, non di divisione e di discordia secondo linee politiche”. I firmatari del documento non intendono quindi definire la loro presenza nello spazio pubblico attraverso la partigianeria politica, ma rivendicano il loro ruolo civico, riconosciuto dall’“Emendamento Johnson”, di difesa e promozione di diritti nella società. “Se le comunità religiose sostengono apertamente dei candidati politici, la loro voce profetica, la loro capacità di parlare con verità al potere, è messa a rischio. L’integrità delle congregazioni soffrirà delle scelte sbagliate dei candidati, diminuendone la credibilità”.