Stoccolma, il cordoglio delle chiese europee

Il segretario generale della KEK Heikki Huttunen: "Preghiamo per una risposta unitaria all'interno della costruzione europea: affinché l'Europa sia una casa comune, sicura e accogliente per tutti i suoi abitanti".

Stoccolma

Roma (NEV), 11 aprile 2017 – “Le chiese europee sono afflitte dall’ennesimo atto di violenza indiscriminata che ha colpito una delle nostre più grandi città. La Conferenza delle chiese europee si unisce agli svedesi, agli europei e ai leader mondiali nella condanna di questo atto di morte, che ha sconvolto la pace di Stoccolma lasciando dietro di sé molte perdite”. Comincia così il comunicato della Conferenza delle chiese europee (KEK) ha diramato a qualche giorno dal vile attentato che ha colpito la capitale svedese, causando quattro morti e una quindicina di feriti. Un attacco “fotocopia”, sferrato da un camion omicida in corsa sulla folla, come già accaduto a Nizza e a Berlino, nel luglio e nel dicembre dello scorso anno.

Nelle ore seguenti l’attentato diversi messaggi di cordoglio e di solidarietà sono pervenuti dalle chiese svedesi ed europee. In una dichiarazione pubblica, l’arcivescova di Svezia Antje Jackelén ha osservato che di fronte alla tragedia sono possibili diverse reazioni: “Sgomento, paura, rabbia, disperazione, tristezza, inquietudine. Tuttavia – ha proseguito – ciò che abbiamo in comune è la volontà di restare vicini al prossimo, di rimanere saldi per il bene e di resistere al male”. Sulla medesima linea il segretario generale della KEK padre Heikki Huttunen, che ha collocato la solidarietà delle chiese nel quadro della geografia europea: “Le due grandi città del Mar Baltico, Stoccolma e San Pietroburgo, questa settimana sono unite nel dolore. Preghiamo dunque per una risposta unitaria all’interno della costruzione europea: affinché l’Europa sia una casa comune, sicura e accogliente per tutti i suoi abitanti”.

Dal canto suo, anche il Consiglio interreligioso di Svezia ha fatto appello ad una risposta pacifica dinanzi alla tragedia: “In tutte le nostre religioni vi è un’etica che sottolinea l’onestà, la giustizia, l’importanza del prendersi cura degli altri e dell’adoperarsi per il bene comune. Le persone di diverse appartenenze religiose hanno diverse convinzioni, ma sono unite nella ricerca del bene”.