Libertà religiosa. Testimoni di Geova in Russia, una conferenza stampa alla Camera

Allarmati dalla situazione in Russia, l'onorevole Gessica Rostellato e i cofirmatari dell'interprellanza parlamentare presentata il 3 aprile scorso promuovono una conferenza stampa sul tema della libertà religiosa. Questa sera a partire dalle 19 presso la sala stampa della Camera dei Deputati

Roma (NEV), 12 aprile 2017 – Si svolgerà questa sera a partire dalle ore 19, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, la conferenza stampa sulla “Messa al bando dei Testimoni di Geova in Russia” promossa dall’onorevole Gessica Rostellato (PD), che in merito ha già depositato un’interpellanza parlamentare. Tra i firmatari dell’interpellanza, indirizzata il 3 aprile scorso alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri degli Esteri e dell’Interno, anche il deputato valdese Luigi Lacquaniti, da sempre sensibile al tema della libertà religiosa.

Luigi Lacquaniti

“Anche dall’Italia seguiamo con grande attenzione lo stato della libertà religiosa nella Federazione russa – ha dichiarato all’Agenzia NEV l’on. Lacquaniti -. La vicenda dei Testimoni di Geova di quel paese testimonia come su questo tema sia indispensabile non abbassare la guardia. In Russia il rischio è di tornare indietro nel tempo: una sentenza che mettesse al bando una minoranza religiosa regolarmente registrata presso le autorità pubbliche sarebbe un fatto senza precedenti, dinanzi al quale i paesi, le istituzioni e le opinioni pubbliche dell’Unione europea non potrebbero rimanere indifferenti”.

A seguito delle accuse di “estremismo” pervenute dallo stesso Ministero della Giustizia russo, dal 5 aprile scorso la Corte Suprema della Federazione è riunita per discutere sulla liceità delle attività religiose di questa minoranza. Nel caso in cui la Corte suprema accogliesse l’istanza del Ministero della giustizia, la sede nazionale dei Testimoni di Geova – attualmente nei pressi di San Pietroburgo – verrebbe chiusa, le 400 associazioni locali registrate verrebbero sciolte e le attività di oltre 2.300 congregazioni verrebbero considerate illegali. A rigor di logica, le proprietà e i luoghi di culto potrebbero quindi essere confiscati dallo Stato, mentre i singoli testimoni potrebbero essere perseguiti per il loro impegno religioso.

Degli otto milioni di Testimoni di Geova sparsi nel mondo, si stima che circa 175.000 viva in Russia.