Roma (NEV), 28 aprile 2017 – “Come evangelici italiani riteniamo la libertà religiosa un diritto fondamentale e inalienabile. Proprio perché vittime di persecuzioni e discriminazioni, gli evangelici italiani rappresentati nella Commissione delle Chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS) protestano contro il provvedimento di messa al bando della Congregazione dei Testimoni di Geova e di confisca delle loro proprietà in Russia”. Comincia così la dichiarazione approvata ieri dalla CCERS nella sua seduta del 27 aprile, in riferimento alla sentenza con cui la Corte suprema russa ha di fatto “messo al bando” la minoranza religiosa dal territorio della Federazione russa.
“Esprimiamo anche viva preoccupazione per la motivazione addotta dalle autorità russe – prosegue la nota CCERS – le quali, senza contestare specifici reati, hanno giustificato il provvedimento in quanto la predicazione dei Testimoni di Geova costituirebbe una ‘minaccia per i diritti dei cittadini, per l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza’. Come evangelici italiani – conclude il documento – non dimentichiamo che anche nel nostro Paese meno di un secolo fa accuse analoghe furono rivolte, oltre che nei confronti dei Testimoni di Geova, anche degli ebrei e dei pentecostali e sulla base di quelle accuse si scrisse una pagina vergognosa della storia del nostro paese e dell’Europa. Auspichiamo che il ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo, già avviato dai Testimoni di Geova, ristabilisca un principio di libertà fondamentale e irrinunciabile per ogni Stato civile e democratico”.
In queste ore il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro (che per statuto è anche presidente della CCERS), ha firmato l’appello che la sezione italiana dell’Associazione Internazionale per la Difesa della Libertà religiosa (AIDLR) ha lanciato in merito, e che verrà consegnato nelle mani dell’ambasciatore russo a Roma, Sergey Razov.