CEC. “Carestia in Africa, tempo scaduto”

Appello del Consiglio ecumenico delle chiese per salvare la vita a 20 milioni di persone afflitte dalla fame in Yemen, Somalia, Sud Sudan e Nigeria

Roma (NEV), 23 maggio 2017 – “Salvare la vita di 20 milioni di persone afflitte dalla fame in Yemen, Somalia, Sud Sudan e Nigeria”, questo è l’appello lanciato dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). Tra queste persone si contano oltre un milione di bambini, tutti a rischio imminente di morte “a meno che gli aiuti non li raggiungano immediatamente”. Una carestia che “non può essere tollerata”, deve essere un “dovere morale per tutte le nazioni più ricche, fare tutto il possibile per fornire finanziamenti e assistenza per salvare la vita delle persone a rischio e porre fine alle cause che determinano la fame: i conflitti, la scarse capacità politiche e di governo e, non ultimo, il cambiamento climatico”.

La scorsa domenica, più di un miliardo di cristiani hanno partecipato e promosso iniziative in occasione della Giornata mondiale di preghiera, per chiedere di porre fine alla carestia: “come promotori dell’iniziativa – dice il CEC –, e avendone coordinato l’evento globale, crediamo che la crisi attuale richieda tutto il nostro impegno e le nostre preghiere affinché governi, società e popoli di fede sentano sempre più stringente il dovere di agire con urgenza”.

Il numero di persone che necessitano di assistenza alimentare è aumentato del 35% nell’ultimo anno, da 80 a 108 milioni di persone: “questa statistica spaventosa esprime con evidenza che non c’è più tempo e che gli impegni presi a livello mondiale per porre fine alla povertà e alla fame entro il 2030 sono urgenti e i tempi sono sempre più brevi”.