Preghiere per le vittime di Manchester e invito alla pace fra i popoli

La Federazione delle chiese evangeliche (FCEI), il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e la Conferenza delle chiese europee (KEK) condannano l’attacco terroristico di Manchester

Roma (NEV), 23 maggio 2017 – La Conferenza delle chiese europee (KEK) e il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) condannano l’attacco di Manchester, Regno Unito, che ha causato al momento 22 morti e 60 feriti.

L’attacco terroristico è avvenuto presso il Manchester Arena, dove migliaia di persone, fra cui numerosi adolescenti, bambine e bambini con i loro genitori avevano assistito a un concerto. “È particolarmente scioccante che questo cosiddetto attacco suicida sia stato diretto contro giovani e bambini”, ha commentato il segretario del CEC Olav Fykse Tveit.

L’attacco di Manchester è l’ultimo di una serie di simili attacchi in Europa continentale: a Bruxelles, Berlino, Parigi, Stoccolma, San Pietroburgo, Istanbul e Nizza; nel Regno Unito, già nel 2005 nella metropolitana a Londra e più recentemente a Westminster.

Il CEC e la KEK, in un comunicato congiunto, deplorano questo atto crudele che ha irrimediabilmente troncato la vita di tante persone e dichiarano: “Non c’è giustificazione per una tale violenza e il mondo dovrebbe essere unito nella condanna di questo atto criminale”. Il segretario generale della KEK Heikki Huttunen ha aggiunto: “Onoriamo un Dio vivente, che sostiene e redime. Orrori come quello di ieri sera ci incoraggiano ad affermare questa verità ancora più forte”.

Il CEC e la KEK invitano alla preghiera e alla solidarietà per le vittime e per i loro cari.

“Come Federazione delle chiese evangeliche ci associamo alle parole di condanna, all’invito a pregare per le famiglie delle vittime e chiediamo di pregare per la pace fra i popoli”, ha dichiarato il presidente della FCEI Luca Maria Negro, e ha aggiunto: “Perseguiamo la pace al di là di ogni confine. Per questo, ai discorsi e alle azioni di odio, rispondiamo con discorsi e azioni di amore, così come ci insegnano le scritture.”