Le chiese protestanti di Gran Bretagna si stringono alla città di Manchester

Numerosi messaggi di solidarietà e di cordoglio stanno in queste ore giungendo da parte di esponenti e rappresentanti di tutte le chiese per infondere coraggio e speranza a seguito dell’attentato di Manchester dello scorso 22 maggio

I delegati all'Assemblea Generale osservano un minuto di silenzio per le vittime di Manchester

Roma (NEV), 24 maggio 2017 – Al cordoglio per l’attentato di Manchester dello scorso 22 maggio in cui hanno perso la vita 22 persone, fra cui molte ragazze e bambine, si sono unite le principali chiese protestanti britanniche con messaggi, preghiere, riflessioni, poesie per infondere coraggio e speranza.

“Le nostre vite sono irrimediabilmente cambiate. Una sedia vuota; un sorriso e un caldo abbraccio sono ora perduti. Siamo a fianco di tutti coloro che sono in lutto, con i nostri pensieri e le nostre preghiere, trattenendo dolore e rabbia – ha dichiarato Tim Annan, presidente dei giovani metodisti – “Tuttavia, di fronte alla rabbia, alla confusione e al dolore, la risposta del popolo di Manchester è stata di amore e compassione. Anche nel momento più buio, abbiamo visto brillare l’umanità, la compassione e la speranza”.

Vicinanza alle famiglie delle vittime, ai soccorritori e alle sorelle e ai fratelli musulmani, preoccupati per le conseguenze di questo terribile atto di violenza, è stata espressa da Derek Browning, moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia. L’Assemblea si è aperta con un minuto di silenzio e ha approvato una mozione proposta da Richard Frazer, presidente del Consiglio Chiesa e società, dove si esprime profonda tristezza per l’attacco di Manchester e per la tragica e inutile perdita di vita.

Nella mozione viene anche rimarcato il coraggio con cui Manchester sta reagendo e si invitano le chiese a continuare a promuovere profonde relazioni fra le comunità, al loro ruolo e al loro impegno per “costruire una società di amore, riconciliazione e di costruzione di pace nel mondo”. La questione della sicurezza, vista dal punto di vista della croce, significa guardare e agire nel mondo “con le mani protese di Cristo, che perdona un criminale comune, crocifisso accanto a Lui. Questo è il modo di agire di Cristo ed è il nostro stesso modo di agire, la via della chiesa da intraprendere: la mano aperta della vulnerabilità”.

Parole di solidarietà e vicinanza per tutte le persone uccise, ferite o traumatizzate nel corso dell’attentato di Manchester sono state anche espresse da Roger Walton, presidente della Chiesa metodista di Gran Bretagna, e dalla vice presidente Rachel Lampard. Entrambi chiedono a tutti i metodisti di stringersi intorno alla comunità e alla città di Manchester ricordando le parole del salmo 34 “Allontànati dal male e fa’ il bene; cerca la pace e adoperati per essa”.

Anche l’Unione battista di Gran Bretagna e la Chiesa riformata unita (URC) hanno diramato comunicati di solidarietà. Numerosi i messaggi di esponenti e rappresentanti delle chiese, fra cui quello di Tony Peck, segretario generale della Federazione battista Europea (EBF); la preghiera di Andrew Mills, moderatore del Sinodo del nord ovest della URC: “Spirito di vita, quando ci mancano le parole, attraversa con la tua parola di pace le nostre vite spezzate”; l’invito di Lynn Green, segretario generale battista: “Preghiamo che tutti i popoli di pace resistano alle tenebre”.

Molti i messaggi rivolti al mondo affinché la paura non abbia il sopravvento, anche attraverso l’hashtag #WeAreNotAfraid e attraverso messaggi di condanna per gli attacchi terroristici di ogni tipo e in ogni luogo.