“Va’, perché io sarò con te” è il motto dell’annuale Consultazione metodista

L’incontro dei metodisti italiani si terrà dal 26 al 28 maggio presso il Centro Ecumene di Velletri. La pastora Mirella Manocchio, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia: “serve uno sguardo profetico sulla nostra società”

Mirella Manocchio

Roma (NEV), 24 maggio 2017 – La prossima Consultazione metodista, che dal 26 al 28 maggio prossimo vedrà circa cento partecipanti riunirsi presso il ‘Centro Ecumene’ di Velletri (Roma), avrà tra i suoi temi “la vita delle chiese, l’impegno profuso nelle attività sociali e come le nostre comunità vivono nello spazio pubblico”. Lo ha spiegato all’Agenzia stampa NEV, la pastora Mirella Manocchio, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI).

I lavori saranno accompagnati da un versetto biblico di riferimento che richiama la vocazione di Mosè: ‘Va’, perché io sarò con te’ (Genesi 3:12). “Attraverso i lavori in assise e le comunicazioni che caratterizzeranno la tre giorni di Consultazione – ha proseguito Manocchio – stimoleremo la discussione e agevoleremo l’approfondimento dei temi messi all’ordine del giorno: dalle questioni interne e amministrative, alle analisi su temi di attualità, come ad esempio l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo. Ed ancora i rapporti ecumenici e quelli internazionali. Sarà una Consultazione per riallacciare relazioni interne e guardare la società in cui viviamo con uno sguardo profetico”.

Il Comitato permanente dell’OPCEMI è stato rinnovato alcuni mesi fa, ricorda Manocchio; quindi, “comunicazione e ascolto sono necessari per fare chiarezza sui rapporti tra il Comitato e le chiese. Difficoltà e i disincanti delle nostre società si possono ritrovare, seppur declinate in modo diverso, anche al nostro interno”.

Quello dell’OPCEMI è: “un impegno significativo – ha concluso Manocchio –. Le attività si snodano su fronti diversi: i rapporti ecumenici e quelli internazionali sono ormai cresciuti. Si tratta di ambiti che si basano su una vera e propria progettazione e dunque, su quale tipo di testimonianza s’intende offrire, quale impegno ecumenico profondere insieme alle chiese sorelle internazionali”.