Appello delle chiese al G7 per affrontare la carestia

Alla vigilia del G7 di Taormina del 26 e 27 maggio, esponenti di organizzazioni mondiali delle chiese invitano i capi di stato a impegnarsi di più nella lotta contro la fame

Teatro di Taormina e logo G7

Roma (NEV), 26 maggio 2017 – “Il momento di salvare le vite umane e di sradicare il flagello della carestia è ora” si legge nella dichiarazione congiunta delle organizzazioni mondiali delle chiese nella quale si chiede di “salvare la vita di 20 milioni di persone afflitte dalla fame in Nigeria, Somalia, Sud Sudan e Yemen. Le organizzazioni umanitarie, così come i membri delle chiese presenti sul campo, avvertono dell’imminente catastrofe. […] Centinaia di migliaia di persone in Africa orientale stanno fuggendo da fame e guerra, con l’Uganda che ospita il più grande campo profughi del mondo – Bidi Bidi – che ospita più di 270.000 persone, soprattutto sud sudanesi.”

L’appello è rivolto ai capi di stato di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, affinché si impegnino di più nella lotta contro la fame, non solo attraverso risorse finanziare, ma anche affrontando le cause dei conflitti e delle ingiustizie. Circa 108 milioni di persone necessitano di assistenza alimentare. Colera, diarrea e altre malattie stanno uccidendo bambini. “Questa statistica spaventosa contrasta totalmente con gli impegni globali per porre fine alla povertà e alla fame entro il 2030 e suggerisce che la situazione stia peggiorando per i più vulnerabili” chiosa il comunicato.

Tra i firmatari dell’appello, la Federazione luterana mondiale (FLM), ACT Alliance, Esercito della salvezza, Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e Alleanza evangelica mondiale (AEM).