In Francia aperto un primo varco sicuro e legale di ingresso per profughi dal Libano

Soddisfazione per il primo “couloir humanitaire” è stata espressa dal pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, tra i co-promotori dell’analogo progetto italiano lanciato più di un anno fa. Presente all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi per accogliere insieme ai partner francesi i primi 16 profughi siriani e iracheni giunti in aereo, il pastore Negro auspica che il progetto dei “corridoi umanitari” possa finalmente diventare “contagioso”

Parigi, 5 luglio 2017. Da sin.: Luca M. Negro, Jean Fontanieu, Aude Millet, François Clavairoly (foto: Jane Stranz)

Roma, 6 luglio 2017 (NEV/CS27) – “Speriamo che il ‘contagio dei Corridoi umanitari’ continui ad estendersi. Italia, Francia e … poi?”. Queste sono state le prime parole rilasciate dal presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro, che ieri sera, invitato dalle chiese sorelle d’oltralpe, insieme ai promotori francesi del progetto “Couloirs humanitaires”, ha accolto le prime quattro famiglie siriane e irachene provenienti dal Libano: 16 persone, donne, uomini e bambini atterrati a Parigi, e accolti in un clima di festa all’aeroporto Charles De Gaulle. Quello di ieri è stato il primo corridoio umanitario giunto a Parigi da Beirut attraverso un regolare volo di linea.

Un progetto scaturito dall’esempio italiano che grazie al sodalizio ecumenico tra FCEI, Comunità di Sant’Egidio e Tavola valdese, e attraverso un protocollo d’intesa con i ministeri degli Affari esteri e dell’Interno, ha portato 850 profughi in Italia. Il progetto francese prevede di accogliere in 18 mesi 500 persone.

Il pastore Negro, in un’intervista rilasciata oggi, sottolinea la sua soddisfazione relativamente al fatto che anche in Francia i “corridoi umanitari” abbiano una valenza ecumenica (leggi l’intervista integrale qui.

Nella mattinata di ieri il presidente Negro ha avuto incontri con il pastore François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia (FPF), con il pastore Jean Fontanieu, segretario generale della Federazione di mutuo soccorso protestante (Entraide Protestante), e con la responsabile per le relazioni ecumeniche della FPF, pastora Jane Stranz: un’occasione per aggiornare i partner d’oltralpe sul lavoro di “Mediterranean Hope”, il Programma rifugiati e migranti della FCEI, che tra le altre cose ha un Osservatorio a Lampedusa e una Casa di accoglienza a Scicli, nel ragusano. Tra i temi discussi non solo la buona pratica dei corridoi umanitari e dell’accoglienza diffusa di rifugiati, ma più in generale il fenomeno delle migrazioni, anche con un occhio sul vertice dell’Unione europea di Tallin (Estonia). Non sono mancate considerazioni relativamente alle sfide poste all’ecumenismo europeo e mondiale.

Per il resoconto dell’arrivo ieri a Parigi del primo corridoio umanitario verso la Francia vedi il reportage a cura della testata “Réforme” qui (in lingua francese).