Da Saluzzo a Ginevra: l’esilio dei valdesi del 1687 in uno spettacolo itinerante

Cinque giovani della comunità valdese di Pinerolo (TO) sui passi della storia: dal 15 luglio e per due settimane si imbarcheranno in una pièce teatrale inerpicandosi sulle Alpi tra Italia e Svizzera, sulle tracce dei loro antenati che furono costretti a prendere la via dell’esilio

Roma (NEV), 7 luglio 2017 – Si chiamano Anna, Chiara, Daniele, Giacomo e Federico, e dal 15 luglio si imbarcheranno in un’impresa sui generis: uno spettacolo teatrale storico e itinerante sulle vie dell’esilio dei valdesi del 1687.

Le persecuzioni contro la minoranza religiosa, dopo la revoca dell’Editto di Nantes nel 1685, si fanno tali, che i valdesi del Piemonte, così come gli ugonotti in Francia, si vedono costretti a lasciare le proprie terre. La via di fuga porta attraverso le Alpi fino in Svizzera, e per altri addirittura fino in Germania.

Gli “attori-marciatori” del “Gruppo giovani” della chiesa valdese di Pinerolo (TO) ripercorreranno a piedi, zaino in spalla, i 350 chilometri da Saluzzo a Ginevra, che circa 3000 dei loro antenati affrontarono perché letteralmente deportati dall’esercito del duca di Savoia Vittorio Amedeo II. All’epoca, in soli nove mesi, nelle prigioni sabaude furono incarcerati 12mila valdesi, ne uscirono non più di 2700. Ginevra, per parte sua, azionò una vera e propria “macchina della solidarietà” per accogliere i valdesi-profughi.

L’appuntamento è il 15 luglio alle 16 alla Castiglia di Saluzzo (Cuneo) per una rappresentazione teatrale dal titolo “Il nostro viaggio, il nostro esilio”. Poi, i cinque giovani, dal 21 luglio partiranno per percorrere le “Strade dei valdesi”, fino a raggiungere Ginevra. Lo spettacolo sarà replicato in altri due luoghi del Piemonte, Scalenghe e Novalesa, e infine a Ginevra.

“L’iniziativa – spiegano i protagonisti – non è solo trekking. Abbiamo deciso di costruire uno spettacolo – dicono – che, narrando una vicenda storica, possa far riflettere riguardo a tematiche vicine al nostro quotidiano. Migrazioni forzate, persecuzioni, intolleranza sono infatti questioni in primo piano nei nostri giorni”.