Migranti. FCEI: “La risposta dell’Europa è al di sotto delle sue responsabilità”

Roma (NEV), 10 luglio 2017 – “L’Europa si volta dall’altra parte e lascia all’Italia il compito di fronteggiare la crisi migratoria. Ma il governo italiano tenga il punto di fronte a Bruxelles e non rinunci al suo ruolo di leader nell’accoglienza e nella tutela dei diritti umani”. Lo afferma alla viglia della riunione dell’Agenzia Frontex in agenda domani a Varsavia, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro, che ha definito come deludente l’esito di Tallinn.

“Ci preoccupa che di fronte a numeri sempre meno sostenibili per un solo paese, nel dibattito politico italiano si recuperino proposte semplicistiche e demagogiche come quella di ‘aiutare gli immigrati a casa loro’ – aggiunge Negro -. Quale casa? Nelle case distrutte dalla guerra, nelle terre desertificate, negli stati collassati sotto il profilo economico, sociale e politico? Certo, è vero che le migrazioni di massa non possono essere la soluzione a questa crisi ed è per questo che come Federazione delle chiese evangeliche abbiamo avanzato la proposta di un intervento di grande respiro dell’ONU. Ma nel frattempo occorre salvaguardare le vite in mare e garantire canali legali di accesso a chi ha diritto alla protezione internazionale. Sin qui l’Italia ha fatto la sua parte e crediamo debba continuare a farla richiamando l’Europa ai suoi doveri e alle sue responsabilità. Nei giorni scorsi abbiamo avanzato alcune proposte molto precise: innalzamento delle quote di resettlement dai paesi di emigrazione e di quelle di relocation dall’Italia, un visto europeo per coloro che sono soccorsi in mare, una revisione dei regolamenti di Dublino. Come FCEI – conclude Negro – continueremo nel nostro impegno dei corridoi umanitari e della pressione sui nostri partner europei perché capiscano che il futuro dell’Unione europea è nella capacità di dare una risposta solidale e efficace alla crisi migratoria di questi mesi”.