Anniversario di Hiroshima e Nagasaki. La speranza del disarmo nucleare

Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ricorda gli attentati atomici del 1945 e rilancia l’impegno delle chiese, dei governi e di tutta la società per bandire le armi nucleari dal pianeta

Partecipanti alla cerimonia memoriale di Nagasaki, Foto CEC/Paul Jeffrey

Roma (NEV), 4 agosto 2017 – A 72 anni dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, il nuovo trattato anti-nucleare firmato alle Nazioni Unite il 7 luglio 2017 “è motivo di gratitudine e catalizzatore di nuove scelte strategiche; il mondo può trovare speranza in questo nuovo trattato, il cui testo è stato negoziato e approvato da una grande maggioranza di governi mondiali, per bandire le armi nucleari” dichiara Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC).

Tveit ha ricordato la sofferenza inflitta alle città di Hiroshima e Nagasaki in Giappone il 6 e il 9 agosto 1945, quando le bombe atomiche sganciate dall’aeronautica militare americana causarono un numero di vittime stimato fra le 100.000 e le 200.000 persone, con esiti a lungo termine che arrivano fino a oggi, con decine di migliaia di casi fra danni genetici e biologici, leucemie e altre conseguenze delle radiazioni.

Continua Tveit: “In questo anniversario, il CEC si unisce ai sopravvissuti dei bombardamenti e alle vittime di test nucleari in altre parti del mondo nel dare il benvenuto al nuovo trattato. Siamo grati per ogni chiesa che si è unita alla testimonianza pubblica per il disarmo nucleare in questi anni. E siamo grati a tutte le organizzazioni ecumeniche, alla società civile e alle Nazioni Unite, che hanno contribuito a questo recente traguardo. Il trattato cita i leader religiosi tra coloro che innalzano la coscienza pubblica per l’eliminazione delle armi nucleari. Mettendo in primo piano l’umanità, il trattato è un omaggio reso nell’anniversario di una tragedia umana scatenata 72 anni fa, ed è in netto contrasto con le teorie della deterrenza nucleare e i piani di guerra che una manciata di governi potenti ancora perseguono. Come ci ricordano le notizie quotidiane, coloro che cercano potere e sicurezza attraverso le armi nucleari mettono in pericolo il nostro mondo”.