KEK. Il futuro dell’Europa visto dalle chiese del sud Europa

A Volos (Grecia) si è tenuta la consultazione preassembleare delle chiese dell’Europa meridionale membro della Conferenza delle chiese europee (KEK). Per l’Italia era presente Claudio Paravati, vice presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI)

Foto KEK

Roma (NEV), 9 ottobre 2017 – “Quale futuro per l’Europa?”. E’ questo il tema attorno al quale hanno riflettuto i partecipanti alla consultazione convocata dalla Conferenza delle chiese europee (KEK) a Volos (Grecia) dal 4 al 6 ottobre scorsi.

I tre giorni di lavoro sono stati pensati come incontro preparatorio delle chiese dell’Europa meridionale all’Assemblea generale della KEK che si terrà a Novi Sad nel giugno 2018.

I lavori sono stati aperti dal vice presidente della KEK, il metropolita Emmanuel di Francia, al quale sono seguiti gli interventi del metropolita Ignatius di Demetrias, rappresentante della Chiesa ortodossa di Grecia, e il pastore Meletiadis Melletis, presidente della Chiesa evangelica in Grecia. L’incontro ha permesso a tutti i partecipanti di familiarizzare con la realtà politica, sociale e religiosa del paese ospitante.

“E’ stata una consultazione importante, in cui tutti i partecipanti hanno potuto parlare apertamente, esprimendo le proprie preoccupazioni e speranze”, ha sottolineato Claudio Paravati, vice presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), che all’incontro ha rappresentato i protestanti italiani.

Claudio Paravati

Particolarmente dibattuto il tema della crisi, sia quella economica che ha colpito duramente la Grecia, oggetto di politiche europee a cui i rappresentanti delle chiese elleniche non hanno risparmiato aspre critiche; sia la crisi che sta attraversando il progetto europeo messo sotto pressione da Brexit, nazionalismi risorgenti e innalzamento di nuovi muri.

“C’è stata grande convergenza sul contributo che le chiese possono dare per la costruzione di un’Europa fondata su valori condivisi”, ha precisato Paravati.

Ampio spazio ha avuto il dibattito sull’accoglienza a profughi e migranti. Il programma Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), nell’ambito del quale si è realizzato il progetto ecumenico dei Corridoi umanitari insieme alle chiese metodiste e valdesi e alla Comunità di Sant’Egidio, “ha destato molto interesse, come molta attenzione è stata data alle iniziative a favore dei migranti messe in atto dalle chiese in Grecia”, ha aggiunto Paravati.

Tra gli altri temi discussi, la crisi in Ucraina; la preoccupazione per le chiusure della Chiesa ortodossa russa che si è ritirata da ogni dialogo ecumenico sia pan-ortodosso sia con le altre famiglie cristiane.