Carta di Roma. Migrazioni e media: marginali i corridoi umanitari

Nel terzo trimestre del 2017 la copertura mediatica nei quotidiani cartacei sui temi dell’immigrazione mette al centro il "dibattito politico" che aumenta del 252%, mentre le vie legali e sicure godono di poca attenzione

In partenza verso l'aeroporto di Beirut (Libano) per l'imbarco sul volo Alitalia per Roma-Fiumicino grazie al progetto dei corridoi umanitari

Roma (NEV), 12 ottobre 2017 – Sui quotidiani cartacei, in tema di migrazioni, c’è stata nell’ultimo trimestre una vera e propria impennata di articoli relativi alle politiche (o non-politiche) migratorie, che aumentano da 953 a 2928, ovvero del 207%, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sono i dati raccolti da luglio a settembre su “media e migrazione”, ed elaborati – con il sostegno dell’otto per mille valdese – da Carta di Roma, che nella sua analisi deplora la poca attenzione mediatica alle vie legali e sicure, che restano marginali, presenti in soli 187 articoli, mentre solo in 94 viene usato il termine “corridoi umanitari”.

L’incremento degli articoli sulle “politiche migratorie” è dovuto principalmente a due eventi che quest’estate hanno occupato l’agenda mediatica e politica: il codice di condotta proposto dal Ministero degli Interni alle ONG per lo svolgimento delle attività di ricerca e soccorso in mare, e l’accordo tra il Governo italiano e quello libico per la gestione dell’immigrazione, il controllo delle frontiere e il contrasto al traffico di esseri umani. Questioni che si agganciano anche al confronto e allo scontro politico, per cui la voce in merito al “dibattito politico” aumenta del 252% (da 189 a 667), e tratta soprattutto di ius soli, accordo con la Libia e ruolo delle ONG nella ricerca e soccorso in mare. Continuano ad essere molto presenti le notizie relative a sbarchi, arrivi in mare e salvataggi, quest’ultimi presenti in 314 articoli.

“Il sistema dell’informazione enfatizza i problemi e le polemiche legate all’immigrazione, ma non valorizza le soluzioni che si cercano e si costruiscono – è il commento di Paolo Naso, coordinatore del Programma rifugiati e migranti “Mediterranean Hope” della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) -. Tra queste omissioni, come già documentato l’anno scorso, risultano i corridoi umanitari che l’Italia ha sperimentato con successo negli ultimi 18 mesi e che hanno consentito a 900 profughi in condizioni di vulnerabilità di entrare legalmente e in sicurezza in Italia e di avviarsi in un percorso di integrazione che, in una fase iniziale, è a totale carico di espressioni della società civile che hanno promosso il progetto: la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, la Tavola valdese, e la Comunità di Sant’Egidio”.

Il progetto pilota il prossimo 27 ottobre si avvia con l’ultimo arrivo dal Libano al raggiungimento di 1000 beneficiari, come previsto dal protocollo sottoscritto con il governo. Come per i voli precedenti, anche quest’ultimo gruppo atterrerà all’aeroporto di Fiumicino, dove sarà preso in carico dai promotori del progetto, non senza aver avanzato prima regolare richiesta di asilo alle autorità italiane.

“Una stampa concentrata sulla polemica politica, sui drammi degli sbarchi, sulle inchieste giudiziarie, indisponibile a sottrarsi alla strumentalizzazione politica, non rende giustizia alla realtà vera che decine di migliaia di persone – tra chi accoglie e chi viene accolto, tra chi accompagna e chi si integra – vivono nella pratica quotidiana”, ha concluso Naso.

Carta di Roma è un’associazione promossa dall’Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa per favorire una corretta informazione sulle migrazioni.