Al cuore con la matita. I disegni dalla frontiera di Francesco Piobbichi

Il volume di illustrazioni appena pubblicato dalla Claudiana - in italiano e inglese – raccoglie 59 tavole che narrano la frontiera con gli occhi e la matita di chi su quella frontiera ci vive. Disegni che raccontano “la lotta viva dei dannati della terra, l’indifferenza delle torri d’avorio e l’odio dei muri che le circondano”

Roma (NEV), 20 ottobre 2017 – “Mare spinato”, “In equilibrio sulla frontiera”, “Lampedusa salva vite”, “Ciao mamma, sono vivo”, “Chi salva una vita salva il mondo intero”, sono solo alcuni dei titoli dei 59 disegni di Francesco Piobbichi, operatore di Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), raccolti nel volume “Disegni dalla frontiera” edito dalla Claudiana.

Piobbichi da 4 anni vive a Lampedusa, dove fa parte dello staff dell’Osservatorio per le migrazioni di Mediterranean Hope, è stato più volte in Marocco e ha partecipato dal Libano ai “corridoi umanitari”, quei passaggi legali e sicuri che tanto contrastano con i “viaggi della morte” nel Mediterraneo.

Il canto della sirena d’occidente

Dai colori vivi e dai tratti semplici, i disegni risultano essere in stridente contrasto con quel che rappresentano: “la lotta viva dei dannati della terra, l’indifferenza delle torri d’avorio e l’odio dei muri che le circondano”. Disegnare per Piobbichi è quasi una necessità primaria, un modo per placare la rabbia: “il dover liberarmi innanzitutto del senso d’impotenza che mi attraversa mentre faccio questo lavoro che mi fa contare i morti”.

Le luci di Lampedusa

Ma c’è di più: con i suoi disegni, dal forte impatto emotivo, cerca di comunicare un’altra storia nel tentativo di “colpire al cuore, e non alla pancia”, come dice lui stesso. “Se dobbiamo parlare di migrazioni, allora dobbiamo parlare di noi stessi e della nostra quotidianità, delle cose che ci attraversano, più che di numeri e di considerazioni astratte. Quelle non toccano la coscienza delle persone”, dichiara all’Agenzia stampa NEV. Spinto dalla necessità di aprire un canale di comunicazione diverso, con i suoi disegni Piobbichi vuole contrastare quella che definisce la “pornografia del dolore e della frontiera”, un meccanismo “che genera l’oggettivazione dei migranti”. Serviva un segnale di discontinuità rispetto alla consueta modalità di fare informazione sui migranti.

“In tema di migrazioni possiamo constatare due narrazioni contrapposte, la prima è quella che parla esclusivamente alla pancia delle persone generando paura; e poi c’è quella che ne parla in termini tecnici e pragmatici, ma che non è in grado di toccare le corde emotive. Con i miei disegni provo ad introdurre un terzo approccio: quello di parlare al cuore delle persone”, conclude Piobbichi, non senza citare tutto lo staff di Mediterranean Hope, perché – dice – i suoi disegni sono frutto di un lavoro collettivo.

Francesco Piobbichi, “I disegni dalla frontiera”, Claudiana, pagg. 128, euro 18.50.

Volume illustrato a colori, testi in italiano e in inglese.