Zimbabwe. I leader cristiani ai militari: garantire i diritti umani e la dignità

Sì ad un governo di unità nazionale che porti ad elezioni libere e giuste. Sì alla pace e al discernimento. Anche il fondatore del movimento #ThisFlag, il pastore battista Evan Mawawire chiama alla preghiera e all’unità

Roma (NEV), 16 novembre 2017 – All’indomani dell’occupazione da parte dell’esercito dello Zimbabwe della TV di Stato ad Harare, e della conseguente destituzione forzata del dittatore Robert Mugabe, i leader cristiani con un comunicato congiunto hanno chiamato al “rispetto dei diritti umani e della dignità”, e alla creazione di un governo di unità nazionale.

Il messaggio pastorale, a firma del Consiglio delle chiese dello Zimbabwe, della Conferenza episcopale dello Zimbabwe, e della Fellowship evangelica dello Zimbabwe, relativamente alla situazione venutasi a creare nel paese africano, afferma che: “non è solo una crisi in cui siamo disperati”, ma è anche “un’opportunità per la nascita di una nuova nazione”. L’invito ai cittadini è alla pace e alla calma, ma anche alla “preghiera di pentimento, alla profonda riflessione e al discernimento”.

I leader cristiani, auspicando la formalizzazione di un governo di unità nazionale che sovrintenda alla transizione e porti a un’elezione libera e giusta, ricordano all’esercito che “è sua responsabilità garantire che la dignità e i diritti umani siano rispettati”.

I leader religiosi chiedono anche “un tavolo di dialogo” per affrontare una “situazione che non può essere risolta da nient’altro che dal dialogo”: una piattaforma nazionale di prospettiva che raccolga “le aspirazioni di tutti i settori della società”, come “spazio inclusivo” per consentire a tutti di “contribuire” al cammino democratico “verso lo Zimbabwe che vogliamo”. “Senza la riconciliazione e l’inizio di un processo di riflessione nazionale sul futuro, siamo tutti condannati”, conclude il messaggio.

Il pastore battista Evan Mawawire, fondatore del movimento cittadino “This Flag”, più volte arrestato negli scorsi mesi, ha anch’egli chiamato alla calma, alla preghiera e all’unità, “affinché possiamo vedere uno Zimbabwe migliore che tutti desideriamo”. L’appello giunge dal suo profilo Twitter, dal quale in questo delicato momento lancia messaggi di speranza e di incoraggiamento: “La nostra nazione ha bisogno proprio ora di buoni pastori che possano rassicurare il popolo. Zimbabwe, tieni duro e mantieni i tuoi sogni e le tue speranze”, si legge in una nota di #ThisFlag diffusa ieri e intitolata: “La speranza dello Zimbabwe sta in noi cittadini, nella nostra Costituzione e in Dio in cui riponiamo la nostra fiducia”.