Roma (NEV/Riforma.it), 22 dicembre 2017 – La teologa tedesca Margot Käßmann interviene sul tema della modifica, parziale, della preghiera del Padre Nostro, nel passaggio “Non ci indurre in tentazione” modificato dalla chiesa cattolica in Francia per prima, e poi dalle chiese protestanti e cattolica in Svizzera in “Non lasciarci cadere in tentazione”. L’ex presidente del consiglio della Chiesa protestante in Germania (EKD) in un articolo pubblicato sul numero domenicale del quotidiano “Bild” si è detta “contraria a qualsiasi modifica della preghiera che risale direttamente alle parole di Gesù stesso. Se iniziamo ad aprire un dibattito sulle possibili modifiche, – ha proseguito la pastora – allora ci sarà un numero infinito di richieste, proposte, controversie. Lasciamo piuttosto così come è oggi l’unica preghiera comune a tutta la cristianità”.
Dalla prima domenica di avvento del 2017 la Chiesa cattolica francese ha introdotto nella sua liturgia una nuova traduzione del Padre nostro (pubblicata già nel 2013), che sostituisce la frase “et ne nous soumets pas à la tentation” con “et ne nous laisse pas entrer en tentation”. A Pasqua 2018 anche in Svizzera dovrebbe prendere il via la nuova versione comune alla chiesa cattolica e a quelle protestanti. Nella nuova traduzione dal testo greco del Nuovo Testamento promossa dalla Società biblica in Italia e dalle chiese evangeliche il versetto è tradotto “Non metterci alla prova”.
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