Non si fermano i corridoi umanitari della società civile: domani dall’Etiopia 114 persone

Shewa, eritrea arrivata in Italia 11 anni fa attraverso il Sahara e il Mediterraneo, riabbraccia suo fratello Efrem rifugiatosi in Etiopia (Fiumicino, 30 novembre 2017).

Roma (NEV), 26 febbraio 2018 – Prosegue la buona pratica dei corridoi umanitari verso l’Italia, lanciata su base ecumenica dal Libano due anni fa e che ha portato in Italia già più di 1000 profughi.

Domani è la volta del secondo gruppo di profughi originari del Corno d’Africa: dopo il primo arrivo dello scorso 30 novembre, domani 114 persone atterreranno a Fiumicino con un volo di linea in provenienza da Addis Abeba in Etiopia. Questo volo si iscrive nell’ambito del Protocollo di intesa con lo Stato italiano siglato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Conferenza episcopale italiana (CEI) (che agisce attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes), protocollo che ricalca quello tra i Ministeri dell’Interno e degli Esteri con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), la Tavola valdese e la Comunità di Sant’Egidio.

L’accoglienza diffusa e partecipata – come nel caso dei corridoi umanitari dal Libano – è garantita dalla società civile, e prevede l’accompagnamento giuridico, sanitario e sociale delle famiglie, nonché corsi di lingua italiana.

A dare loro il benvenuto a Fiumicino saranno i promotori dei corridoi umanitari dall’Etiopia – mons. Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, e Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, nonché il viceministro degli Esteri, Mario Giro, tra gli altri.