Forlì. Michelangelo e Caravaggio, tra Riforma e Controriforma

Fino al 17 giugno una mostra con oltre 200 opere ripercorre “il fascino di un secolo compreso tra un superbo tramonto, l’ultimo Rinascimento, e un nuovo luministico orizzonte, l’età barocca”, dalla Riforma protestante al Concilio di Trento

Michelangelo, Cristo risorto Giustiniani, 1515

Roma (NEV), 19 marzo 2018 – In un dialogo ideale fra i due “Michelangelo”, il Buonarroti e Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, si snoda la mostra allestita a Forlì presso i Musei San Domenico, visitabile fino al 17 giugno. In oltre 200 opere il percorso espositivo mette in luce “il fascino di un secolo compreso tra un superbo tramonto, l’ultimo Rinascimento, e un nuovo luministico orizzonte, l’età barocca”, come si legge nella presentazione dell’evento.

La mostra, intitolata “L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio”, ospita opere del periodo che va dal compimento del Giudizio Universale nella Cappella Sistina all’affermazione a Roma di Caravaggio, periodo cruciale per la storia dell’arte, ma anche per la storia della Riforma protestante fino al Concilio di Trento.

Come scrive Piero Stefani nel libro edito dalla Claudiana, La Bibbia di Michelangelo, “Michelangelo dovrebbe, a buon diritto, rientrare nel novero dei grandi interpreti occidentali della Scrittura. Egli visse in un’epoca cruciale per il cristianesimo. Durante la sua lunga vita conobbe l’umanesimo, il Rinascimento, la riforma cattolica, gli albori del protestantesimo e il Concilio di Trento. Le sue grandi opere riassumono, con ineguagliata intensità, i molteplici fermenti contenuti in questo arco temporale. In ogni caso, scavalcando la loro epoca, esse sono tuttora icone universalmente riconosciute”.

Le opere esposte raccontano i conflitti e le trasformazioni nella narrazione artistica della relazione fra umano e divino, nella rappresentazione della Bibbia, dello spazio, della luce, della simbologia, dei corpi, nei capolavori di Raffaello, Rosso Fiorentino, Lorenzo Lotto, Pontormo, Sebastiano del Piombo, Correggio, Bronzino, Vasari, Parmigianino, Daniele da Volterra, El Greco, i Carracci, Barocci, Veronese, Tiziano, Zuccari, Reni e Rubens.