Luterani. A Roma il Sinodo della Chiesa evangelica luterana in Italia

Un'immagine del Sinodo luterano del 2017

Roma (NEV), 24 aprile 2018 – Si aprirà con il culto inaugurale, sabato 28 aprile a Roma, la III seduta del XXI Sinodo della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI). Una cinquantina tra pastori e rappresentanti delle chiese locali, si ritroveranno fino al prossimo 1° maggio presso Villa Aurelia (via Leone XIII 459), per valutare l’operato del Concistoro, l’organo esecutivo della CELI, e indicare le priorità per il prossimo futuro.

Il presidente del Sinodo, Georg Schedereit

Tema generale del Sinodo è “Quo vadis, CELI? – 501°, e adesso?”. Un titolo che richiama il Cinquecentenario della Riforma protestante che nel 2017 ha offerto ai luterani italiani ampia visibilità. A un anno di distanza quali sono le strade da intraprendere e le priorità da indicare?

“Dai Sinodali – ha spiegato Georg Schedereit, presidente del Sinodo – è emersa la volontà di interrogarsi costruttivamente nel corso di quest’assemblea, agendo per il futuro senza adagiarsi sulla visibilità e la considerazione che il luteranesimo ha indubbiamente guadagnato nella società italiana nell’anno delle celebrazioni della Riforma”.

Il Sinodo avrà sia momenti di plenaria sia di lavoro in gruppi per animare una riflessione sul futuro delle proprie chiese, capire i propri punti di forza e debolezza, e indicare nuove strade da percorrere.

La Christuskirche di Roma

La sera di lunedì 30 aprile è prevista l’elezione del Decano e del vice Decano della CELI, cariche di presidenza del Concistoro, attualmente ricoperte rispettivamente dai pastori Heiner Bludau e Urs Michalke.

Sono inoltre attesi numerosiospiti dal mondo luterano europeo e dalle chiese protestanti italiane. Sarà anche presente don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI.

Il Sinodo si concluderà martedì 1° maggio con un culto presso la Christuskirche di via Sicilia 70. Segue, alle 12.30 una conferenza stampa con il Decano e il presidente del Sinodo.