Roma (NEV), 23 maggio 2018 – “Camminiamo nella luce di Dio”. E’ al canto di questo inno cristiano di fede e di protesta che ieri pomeriggio 500 tra pastore – di ogni età, in attività di servizio o in emeritazione – e loro familiari, amici e sostenitori hanno marciato nelle vie di Edimburgo per celebrare i 50 anni di ministero pastorale femminile nella Chiesa di Scozia.
Una marcia che si è conclusa presso l’aula dove è in corso l’Assemblea generale dei presbiteriani scozzesi che ha dedicato una sessione dei propri lavori per festeggiare questo anniversario e celebrare i molteplici doni delle donne pastore.
Oratrice principale di questa sessione è stata la pastora Margaret Forrester. “Le donne sono state a lungo imbavagliate da quella stessa chiesa che esse hanno sempre amato e servito”, ha ricordato Forrester che nel 1963, in quella stessa aula assembleare, era tra il pubblico che ascoltò Mary Lusk, la prima donna a chiedere di venire consacrata pastore. Domanda che venne rifiutata.
Fu una battaglia che le donne combatterono con tenacia, ricorda Forrester, tanto che solo cinque anni dopo, nel 1968, l’Assemblea votò a stragrande maggioranza l’introduzione del pastorato femminile.
“Oggi siamo donne con la licenza di predicare”, ha celiato Forrester, esplicitamente parafrasando un notissimo personaggio cinematografico, icona di molti stereotipi maschilisti.
“Tuttavia – ha proseguito la pastora -, ci sono ancora luoghi in cui la Chiesa deve parlare a favore delle donne e con le donne: laddove ai bambini e alle bambine è negato il diritto all’educazione, dove le donne subiscono violenza, dove esistono denominazioni cristiane che rifiutano al consacrazione delle donne, dove i consigli delle chiese locali sono composti solo da uomini”.
Le donne pastore in attività di servizio nella Chiesa di Scozia sono 174 e rappresentano il 25% dell’intero corpo pastorale. Quest’anno, per la quarta volta dal 2004, l’Assemblea generale della Chiesa di Scozia ha una moderatora donna, Susan Brown.