Roma (NEV), 21 giugno 2018 – Nella cappella del Centro ecumenico di Ginevra, in Svizzera, gremita di autorità religiose di diverse confessioni protestanti, ortodosse, vecchio cattoliche, papa Francesco ha parlato di “cammino come metafora”. La preghiera ecumenica, accompagnata da canti, letture e una professione di fede, si è aperta con l’ingresso nella cappella di Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Agnes Abuom, moderatrice del Comitato centrale del CEC e di altre autorità religiose insieme a papa Francesco che è in visita al CEC per i 70 anni dell’organismo.
“Il cuore ci invita ad andare a raggiungere una meta, ma camminare è anche una disciplina, una fatica. Richiede l’umiltà di tornare sui propri passi. Solo insieme si cammina bene. Ma camminare esige una conversione continua di sé” ha detto il papa, che ha continuato: “Camminare in questo modo è lavorare in perdita, perché non si tutelano a dovere gli interessi delle proprie comunità, spesso saldamente legati ad appartenenze etniche o a orientamenti consolidati, siano essi maggiormente ‘conservatori’ o ‘progressisti’. Sì , scegliere di essere di Gesù prima che di Apollo o di Cefa, di Cristo prima che ‘Giudei o Greci’, del Signore prima che di destra o di sinistra, scegliere in nome del Vangelo il fratello anziché sé stessi significa spesso, agli occhi del mondo, lavorare in perdita”.
“L’ecumenismo – ha proseguito il papa – è ‘una grande impresa in perdita’. Ma si tratta di perdita evangelica secondo la via tracciata da Gesù: Chi vuole salvare la propria vita la perderà, ma chi la perderà per causa mia, la salverà’ (Luca 9, 24). Ho desiderato venire qui, pellegrino in cerca di unità e di pace. Ringrazio Dio perché qui ho trovato voi, fratelli e sorelle già in cammino. Camminare insieme per noi cristiani non è una strategia per far maggiormente valere il nostro peso, ma un atto di obbedienza nei riguardi del Signore e di amore nei confronti del mondo, il vero amore che salva. Chiediamo al padre di camminare insieme con più vigore nel cammino dello spirito nulla ci separerà dal suo amore”.
Conclusa la preghiera, una delegazione si è recata a pranzo presso il Centro ecumenico di Bossey dove avverranno lo scambio di doni e l’incontro con gli studenti. Nel pomeriggio la visita proseguirà nuovamente presso il Centro ecumenico di Ginevra. Prevista una conferenza stampa alle 14.
È possibile seguire l’evento in live streaming qui: http://www.oikoumene.org/live, dalla pagina facebook del CEC (World Council of Churches) e su Youtube (www.youtube.com/WCCworld/live)
Per approfondimenti sul Consiglio ecumenico delle chiese, la sua leadership, organizzazione, e storia, e sul suo rapporto con la chiesa cattolica vedi in inglese qui.
L’hashtag per la visita di papa Francesco a Ginevra il 21 giugno è #PapalVisit. Il motivo è il 70esimo anniversario del CEC il cui hashtag è: #WCC70
Una pagina web in italiano sulla visita di papa Francesco è qui.
Il profilo Twitter del CEC è @oikoumene e quello del segretario generale è @OlavTveit.