I 10 anni della Carta di Roma e l’impegno della FCEI

I dieci anni di attività dell’Associazione Carta di Roma festeggiati ieri presso la Casa del Cinema a Roma

Roma (NEV), 26 giugno 2018 – “L’impegno per portare al centro dell’informazione la verità sostanziale dei fatti quando si parla di migranti, rifugiati, richiedenti asilo è sempre più necessario” ha ricordato ieri alla Casa del Cinema di Roma il giornalista del TG2, Valerio Cataldi, presidente di Carta di Roma, in occasione delle celebrazioni per il decimo anno di attività dell’Associazione nata per dare attuazione al protocollo deontologico per un’informazione corretta sui temi dell’immigrazione, siglato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (Cnog) e dalla Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI) nel giugno del 2008 e che vede tra i fondatori e ancora oggi nel direttivo la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

Al centro della giornata sono state messe le parole, quelle “che s’inseguono nella narrazione giornalistica delle migrazioni, quelle usate male nella cattiva comunicazione, quelle che costruiscono la percezione allarmistica di un fenomeno che, guardato in silenzio, ha un aspetto diverso e sorprendente”, ha concluso Cataldi. Parole che ieri sera sono state introdotte dalle letture dell’attrice Daniela Morozzi, dalla musica di Alaa Arsheed e Isaac de Martin, rappresentate dai disegni di Mauro Biani e narrate tra gli altri e con la conduzione di Marino Sinibaldi da Laura Boldrini, Gad Lerner,  Giusi Nicolini, Alessandra Ballerini, Carlotta Sami, Luigi Manconi, Vittorio Di Trapani. Le parole individuate erano: odio, pacchia, razza, accoglienza, solidarietà, sbarco, soccorso, invasione, percezione, clandestino, umani e sono state lette, interpretate, proiettate, analizzate, rappresentate graficamente, “rivoltate” nella forma e nel significato, partendo dalla loro definizione nel dizionario e narrate da ospiti autorevoli, giornaliste e giornalisti, operatori della comunicazione, attrici e musicisti, politici e rappresentanti di organizzazioni.

“Il ruolo dell’informazione oggi si colloca in un contesto di grandi mutamenti geopolitici e in Italia, in una situazione di grave analfabetismo religioso. Dunque, è importante fare attenzione all’utilizzo delle parole, così come è importante far conoscere il pluralismo religioso presente nel nostro paese, in quanto vi è ancora molta confusione e scarsa conoscenza” ha ricordato ieri il rappresentante della FCEI, Gian Mario Gillio, membro del direttivo di Carta di Roma.

“Nella stampa, e con una base dati piuttosto ampia – ha ricordato Gillio –, le testate nazionali e locali rivelano numerosi titoli, articoli critici in materia di migrazioni; di questi, 146 titoli delle testate Libero, Il Giornale e La Verità discriminatori e che possono essere definiti pericolosi, di incitazione all’odio, perché stabiliscono un nesso, una generalizzazione, tra la pertinenza etnica, ‘razziale’ e religiosa e la messa in atto di un comportamento negativo o pericoloso, sia esso criminale, terroristico o di minaccia all’ordine sociale. Di questi 146 titoli, il 20% sono associabili al fattore religioso”, e ha concluso, “l’uso corretto delle parole è importante. Quando si è attenti al loro significato si è eticamente corretti. Sensibilità e attenzione sono imperativi da tenere presenti per affrontare qualsiasi argomento. Quando si entra nel merito della religione si accede inevitabilmente in una sfera privata, intima, etica, sia di singole persone che di intere comunità”.