Roma (NEV), 2 luglio 2018 – Si apre oggi in Francia, a Strasburgo, il 52° Seminario ecumenico internazionale organizzato dall’Istituto di ricerca ecumenica delle chiese luterane. Titolo di questa edizione, che si chiude il 9 luglio, è “Fondamentalismo come sfida ecumenica” e vedrà la partecipazione di teologi di diverse chiese e nazionalità.
Si affronterà il tema del fondamentalismo nell’ortodossia, nel cattolicesimo e nel protestantesimo. “L’unica cosa che tutti i fondamentalismi hanno in comune è la pretesa di interpretare autenticamente le Scritture sacre” si legge nella presentazione dell’incontro, che vuole essere un momento di riflessione e confronto a partire da alcune domande aperte. In cosa consiste un approccio fondamentalista alla scrittura, distinto da altri approcci esegetici? Cosa rende questo approccio così avvincente per coloro che lo sostengono e quali sono i suoi limiti? E ancora: in quali contesti si usa questo termine? Si può descrivere come fenomeno sociologico? O è piuttosto un’etichetta polemica applicata al punto di vista di un avversario? Chi sono i leader fondamentalisti?
Una parte dei lavori si concentrerà sul fondamentalismo cristiano nei contesti geografici americano, africano, asiatico ed europeo.
L’Istituto di ricerca ecumenica è affiliato alla Federazione luterana mondiale e riunisce teologi e docenti provenienti da tutto il mondo.