#apriteiporti. Presidente FCEI: “Solidarietà alle ONG che soccorrono in mare”

Il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia: “alcuni principi non vanno tutelati perché sono popolari, né perché assecondano le paure dell'opinione pubblica, ma perché sono il cuore della cultura civile e giuridica di un paese”. Ieri, associazioni cattoliche, evangeliche e laiche insieme, hanno chiesto alle massime cariche di Stato e di governo, di applicare il diritto internazionale, e di riaprire i porti alle navi di soccorso

Roma (NEV), 3 agosto 2018 – “In questi giorni il diritto d’asilo è messo in discussione come mai è accaduto”. Esprime sconcerto, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro, per questa Italia che “ambisce alla leadership dei paesi che chiudono le frontiere, respingono i migranti e contrastano chi opera per l’accoglienza e l’integrazione”.

E così prosegue: “La decisione della ONG SOS-Méditerranée di Medici senza frontiere di tornare nel Mediterraneo centrale con la nave Aquarius per operazioni di ricerca e soccorso dei naufraghi in fuga dalla Libia e da altri paesi nordafricani, merita assoluto rispetto e la nostra solidarietà. Così come l’azione di Proactiva Open Arms che ieri ha soccorso 87 persone in acque internazionali, ONG con cui la FCEI sta collaborando da tempo”.

Il presidente Negro pertanto ribadisce che la FCEI sostiene “con convinzione l’impegno umanitario delle ONG che non può essere contrastato senza infrangere leggi del mare e convenzioni internazionali che l’Italia ha sempre onorato”.

“A chi – anche nel governo e confortato dai sondaggi – lancia critiche beffarde nei confronti di chi opera per tutelare i diritti umani, rispondiamo che alcuni principi non vanno tutelati perché sono popolari, né perché assecondano le paure dell’opinione pubblica, ma perché sono il cuore della cultura civile e giuridica di un paese”, incalza il presidente FCEI, concludendo: “l’immagine di immigrati pasciuti che vivono nella pacchia di sussidi statali è una insopportabile caricatura che non può essere accettata da chi abbia senso della realtà e coscienza morale”.

In merito alle recenti politiche migratorie, che hanno visto la chiusura dei porti italiani alle navi che trasportano persone soccorse in mare, ma anche respingimenti verso la Libia, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, insieme ad altre 13 associazioni laiche e cattoliche, ha firmato una lettera aperta mandata ieri al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a numerosi ministri, nonché al Comandante generale del corpo delle capitanerie di porto, in cui si chiede l’applicazione del diritto internazionale da parte dell’Italia.