Roma (NEV), 17 settembre 2018 – Dopo le alluvioni che hanno colpito il Kerala lo scorso agosto, le chiese protestanti continuano il loro impegno per contrastare il riscaldamento globale e per sensibilizzare concretamente sulla salvaguardia dell’ambiente.
La Chiesa dell’India del Sud (CSI) che comprende più di 4 milioni di fedeli, ha inviato a tutte le sue chiese un “Protocollo verde per un Discepolato verde”, documento che verrà approvato a breve.
Lo rende noto AsiaNews, che ha raccolto una dichiarazione di Mathew Koshy Punnackad, direttore del Dipartimento sulle questioni ecologiche del Sinodo della CSI: “Le recenti alluvioni in Kerala non possono essere considerate un incidente isolato. Già nel documento sul cambiamento climatico del 2014, l’Onu aveva messo in guardia da ‘eventi atmosferici estremi’. Noi gli effetti del cambiamento climatico li abbiamo visti nel sud dell’India: nel 2015 l’alluvione a Chennai, nel 2016 in Assam, nel 2017 il ciclone Ockhi a Kanyakumary e in Kerala, e infine nel 2018 altre piogge in Kerala. […] Credo che la Chiesa abbia un ruolo profetico e debba dotare le persone degli strumenti per contrastare il riscaldamento globale”.
Il Protocollo fornisce una serie di strumenti pratici che sintetizziamo qui:
NO
no ai combustibili fossili
no alla plastica
no a chiese lussuose
no ai pesticidi chimici nei campus delle chiese
no allo spreco di acqua e sapone
SÌ
sì a costruzioni eco-friendly
sì alle lampadine Led e all’energia solare
sì alla raccolta dell’acqua piovana
sì al riciclo e alla riduzione dei rifiuti
sì al piantare alberelli e alle coltivazioni biologiche
sì ai mezzi pubblici e car-sharing per andare in chiesa
sì alla condivisione dello stesso luogo di culto con altre confessione religiose, “che darebbe il buon esempio non solo per l’ecumenismo ma per un efficiente utilizzo delle risorse”.
La Chiesa dell’India del Sud (CSI) è membro della Comunione mondiale di chiese riformate (WCRC).