Le chiese protestanti in Europa adottano una risoluzione sulla Siria

Su iniziativa delle chiese svizzere, la Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE) si appella ai governi degli stati europei per rafforzare il loro impegno per la pace in questa regione

Roma (NEV), 19 settembre 2018 – Le chiese membro della Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE) hanno chiesto ai loro governi di impegnarsi al meglio delle loro possibilità per porre fine alla guerra e proteggere i diritti umani, in particolare la libertà religiosa e la protezione delle minoranze nella regione.

“Mentre ogni riconciliazione sembra impossibile, le chiese locali stanno lavorando instancabilmente per la pace”, ha detto Gottfried Locher presidente della Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE) e della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES). “Come chiese europee, uniamo le nostre voci e ricordiamo alle nostre autorità la loro responsabilità per la pace e la giustizia.”

L’Assemblea Generale CCPE, che si è tenuta a Basilea dal 13 al 18 settembre 2018, ha chiesto alle chiese di raddoppiare i loro sforzi per rafforzare partenariati e programmi di aiuto nella regione. Nello specifico, le azioni di supporto dovrebbero essere pianificate e implementate con la Federazione delle chiese evangeliche del medio oriente (FMEEC) e le sue chiese membro, così come con altre chiese e reti sul campo.

La risoluzione scaturisce dalle testimonianze che le chiese hanno raccolto rispetto alla sofferenza infinita delle persone che vivono in Siria, mentre le chiese locali hanno dimostrato, negli ultimi anni, “coraggio, resilienza, solidarietà esemplare e attenzione per le vittime, specialmente per quanto riguarda i rifugiati e i bambini”.