3 ottobre a Lampedusa. Il ricordo e la denuncia

La consueta celebrazione ecumenica, organizzata dalla FCEI e dalla parrocchia di San Gerlando di Lampedusa, sarà occasione per ricordare le vittime di tutte le frontiere e denunciare che nel Mediterraneo si muore per il cinismo dei trafficanti, per la politica che ha chiuso ogni via legale di accesso e per l’egoismo di chi invoca frontiere chiuse e blocchi navali

Roma (NEV), 26 settembre 2018 – Commemorazione, raccoglimento, preghiera, impegno, denuncia, ricordo. Queste le parole scelte dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e dalla parrocchia di San Gerlando di Lampedusa per rievocare il terribile naufragio di 368 migranti, il 3 ottobre 2013, a largo dell’isola di Lampedusa.

Marta Bernardini, operatrice del programma rifugiati e migranti della FCEI, Mediterranean Hope (MH), che sta coordinando le attività del 3 ottobre, ricorda che “MH nasce proprio a seguito della tragedia del 3 ottobre 2013 e da allora, ogni anno, la FCEI organizza un momento di raccoglimento e ricordo. Come chiese, come credenti, vogliamo continuare ad alzare la nostra voce in difesa dei diritti degli ultimi, perché è tra quegli ultimi che troviamo il fratello e la sorella”.

E anche quest’anno, il 3 ottobre, al Santuario della Madonna di Porto Salvo, una commemorazione ecumenica sarà occasione per ricordare i morti di quel naufragio, le migliaia di migranti che attraversano il Mediterraneo e le vittime di tutte le frontiere. Ma dal ricordo di quelle morti non può non scaturire una denuncia e un’individuazione delle responsabilità: si muore per il cinismo dei trafficanti, per la politica che ha chiuso ogni via legale di accesso e per l’egoismo di chi invoca frontiere chiuse e blocchi navali.

Ero naufrago e mi soccorreste” è il tema della commemorazione che proporrà un percorso attraverso le “Icone di umanità”, immagini tracciate dalla matita di Francesco Piobbichi, operatore dell’Osservatorio per le migrazioni di Lampedusa. I disegni di Piobbichi saranno accompagnati da testi e testimonianze.

“Per noi, il 3 ottobre, è un’occasione per pregare, ricordare, condividere il dolore, ma anche per denunciare – ha ricordato Marta Bernardini -. Protestanti e cattolici, insieme, in questo luogo significativo che è Lampedusa, non hanno paura di prendere una posizione. Che è quella della tutela dei diritti, dell’accoglienza e di vie legali e sicure di accesso”.

La commemorazione consente ogni anno non solo il ricordo di una terribile tragedia ma anche la possibilità di ribadire l’esigenza di creare passaggi sicuri per i migranti e di continuare l’esperienza dei corridoi umanitari che la FCEI, la Tavola valdese e la Comunità di Sant’Egidio stanno portando avanti dal 2016, e che permette a persone fuggite dai loro paesi e in condizione di vulnerabilità di accedere al diritto di asilo utilizzando vie legali e sicure.

L’appuntamento è per il 3 ottobre alle 18 presso il Santuario della Madonna di Porto Salvo; in caso di brutto tempo la commemorazione si svolgerà presso la parrocchia di San Gerlando.

Tra gli altri eventi collaterali che si svolgeranno a Lampedusa segnaliamo la Tavola rotonda organizzata dal Comitato 3 ottobre, “Il naufragio del 3 ottobre, cinque anni dopo”, alla quale parteciperà Paolo Naso, politologo e coordinatore di MH, il 2 ottobre alle 15,30 presso l’Istituto omnicomprensivo Luigi Pirandello di Lampedusa.