Il CEC condanna l’attentato in Egitto

Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) esprime preoccupazione e chiede una riflessione per contrastare odio e intolleranza

Roma (NEV), 3 novembre 2018 – “Condanniamo questo attacco e abbracciamo le vittime, le loro famiglie, le loro comunità e la loro chiesa con le nostre preghiere e la nostra solidarietà. L’attentato in Egitto è un ennesimo aberrante esempio dell’aumento di crimini di odio contro le persone in base alla loro identità religiosa”. Con queste parole il Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha espresso la vicinanza alle vittime e alle famiglie e preoccupazione per la grave situazione di violenza contro i cristiani.

Tre i bus assaltati da un gruppo armato, mentre stavano andando a visitare un monastero nel deserto nella zona di Minya; almeno 11 vittime, fra cui tre bambini e sette donne, e 19 feriti di cui 5 gravi.

Secondo quanto pubblicato dal l’organo di propaganda dei jihadisti Amaq, in un comunicato su Telegram “gli autori dell’imboscata tesa a dei fedeli cristiani sulla strada del monastero di San Samuele a Minya sono combattenti dello Stato islamico”.

Il Comitato Esecutivo del CEC, riunito ad Uppsala, in Svezia, ha concluso denunciando i fatti “nei termini più forti possibili” e ha chiesto “un’azione politica e sociale urgente – e una riflessione teologica – in tutti i contesti in cui tali crimini avvengono, per contrastare l’odio e l’intolleranza su cui si basano e per promuovere il rispetto per la diversità, per la dignità umana e i diritti, e per la libertà di religione o di credo per tutti”.

Quella copta in Egitto è la presenza cristiana più numerosa in una nazione araba, circa 13 milioni di persone, pari al 15% del totale.