Roma (NEV), 7 dicembre 2018 – Si apre martedì 11 dicembre a Roma la XXII edizione del Tertio Millennio Film Fest (TMFF), il festival cinematografico del dialogo interreligioso. Molti i film e gli eventi collaterali in programma fino al 15 dicembre, giorno dell’assegnazione del premio attribuito da una giuria interreligiosa, che vede insieme rappresentanti del cristianesimo (protestanti, cattolici e ortodossi), dell’ebraismo e dell’islam. Sono 9 i film in concorso, di cui presentiamo le trame qui di seguito. La premiazione del film vincitore si terrà sabato 15 alle 17,30 presso il Cinema Trevi.
Sono indicati di seguito anche giorni e orari delle proiezioni, che si terranno sempre presso il Cinema Trevi in vicolo del Puttarello 25. L’ingresso è gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti. Info e prenotazioni: 06 96519200 – festival@tertiomillenniofilmfest.org
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A bluebird in my heart, di Jérémie Guez. Drammatico, Belgio, Francia; 2018 – 85’ (giovedì 13 ore 15)
Danny è un uomo in libertà vigilata che cerca di ricostruirsi una vita onesta e vive in un motel gestito da una madre single. La figlia Clara, ragazza cresciuta senza il padre che si trova in carcere, frequenta uno spacciatore. Fra Clara e Danny nasce un legame di amicizia che porterà l’uomo a vendicare una violenza subita dalla giovane segnando per sempre entrambi.
Dayan, di Behrouz Noorani Pour. Drammatico, Iran; 2018 – 81’ (mercoledì 12 ore 17,30)
L’atmosfera apocalittica degli stupri, degli innocenti giustiziati, della violenza, dell’abuso e del traffico di organi, in un paesaggio distopico, lunare, feroce e surreale. Invece, è iperrealismo crudo e disperato, che denuncia quanto può accadere ai rifugiati curdi al confine tra Turchia, Siria e Kurdistan iracheno, subito dopo l’inizio della guerra.
Doubtful, di Eliran Elya. Drammatico, Israele; 2017 – 88’ (giovedì 13 ore 17)
Un regista un po’ irrisolto insegna videomaking a un gruppo di ragazzi agli arresti domiciliari. Sarà difficile affrontare le provocazioni, scardinare la sfiducia e trovare un’opportunità di riscatto. La narrazione di sé e la condivisione con gli altri porterà amicizia e illusioni, ma farà emergere tutta la fragilità e i drammi della vita ai margini. Tratto da una storia vera.
Fatwa, di Mahmoud Ben Mahmoud. Drammatico, Tunisia, Belgio; 2018 – 102’ (giovedì 13 ore 21)
Brahim rientra dall’Europa in Tunisia per il funerale del figlio Marouane, morto in un misterioso incidente. Nel tentativo di ricostruire gli ultimi giorni di vita del ragazzo e i ricordi di un rapporto ormai perduto, l’uomo è lacerato dai conflitti culturali, familiari e religiosi che pensava di aver lasciato alle spalle. L’interazione con due donne apparentemente opposte fa emergere verità scomode.
Heaven without people, di Lucien Bourjeily. Drammatico, Libano; 2017 – 90’ (venerdì 14 ore 15)
Un pranzo in Libano durante la Pasqua. I componenti della famiglia di Josephine sono finalmente riuniti dopo molto tempo; ciascuno con la sua storia, le sue idee politiche e religiose, i suoi segreti. Una scoperta sorprendente fa divampare vecchi e nuovi dissapori che fanno emergere il peggio di ciascuno. Gli equivoci e i conflitti sembrano essere irrisolvibili.
In The Claws of a Century Wanting, di Jewel Maranan. Documentario, Filippine; 2017 – 120’ (mercoledì 12 ore 15)
Documentario girato nelle Filippine, nel distretto di Tondo. Baraccopoli del porto di Manila. Un programma governativo interviene con demolizioni e ricollocazioni per fare spazio alle attività commerciali. Famiglie, bambini, uomini e donne, fra immondizia, lamiere e merci, vivono, sopravvivono, lavorano, cucinano, si ammalano, guariscono, discutono, nel contraddittorio confine tra lentezza e caos.
Kairos, di Paul Barakat. Drammatico, Australia; 2018 – 87’ (giovedì 13 ore 19)
Danny è un ragazzo down, ex campione di ginnastica artistica, che fa le pulizie nella palestra di pugilato di John, allenatore in cerca di un riscatto umano e sportivo. Un segreto li legherà, mentre Danny inizierà il suo personale viaggio di consapevolezza, sprofondando nel fuoco del “Kairos”, dimensione del “momento supremo”, il qui e ora dove prendere decisioni estreme.
Lysis, di Rick Ostermann. Drammatico, Germania; 2018 – 91’ (martedì 11 ore 15)
Il viaggio catartico di un padre e un figlio che, dopo la morte della madre, cercano di recuperare un rapporto e una memoria sfuggenti. Fra torrenti di montagna e boschi sperduti, le divergenze di obiettivi, linguaggi e intenzioni si fanno sempre più incalzanti. Due attori, in un’improvvisazione narrativa, interpretano l’ostilità e il dolore in un viaggio reale, registrato da tre telecamere, di cui due in soggettiva.
Mother Fortress, di Maria Luisa Forenza. Documentario, Italia, Siria; 2018 – 78’
Documentario, girato fra il 2014 e il 2017 ai margini della guerra in Siria, racconta sia la “fortezza madre”, il Monastero di San Giacomo il mutilato a Qarah in Siria, sia la “madre fortezza”, madre Agnes, che con monaci e monache carmelitane di diverse provenienze portano aiuto morale e materiale alla popolazione civile ancora assediata da guerra e macerie.