COP24. Prendersi cura della creazione di Dio

Anders Wejryd, presidente della Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) per l'Europa: "Dio vuole che siamo custodi dell'intero tessuto ecologico, della nostra casa comune, dell'oikoumene"

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Roma (NEV), 11 dicembre 2018 – Una celebrazione ecumenica si è tenuta lo scorso 9 dicembre a Katowice, in Polonia, mentre è ancora in corso la 24^ sessione della Conferenza delle parti (COP 24) alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Anders Wejryd. Foto Sean Hawkey / FLM

Nel suo sermone, l’arcivescovo svedese Anders Wejryd, presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) per l’Europa, ha parlato delle radici dell’ecumenismo e dell’imperativo cristiano di prendersi cura della creazione di Dio. “L’ecumenismo riguarda la casa, intesa come luogo dove abitare e come casa comune. Non c’è da meravigliarsi che esso sia così cruciale negli sforzi di pace e riconciliazione… Dio vuole che siamo custodi dell’intero tessuto ecologico, della nostra casa comune, dell’oikoumene” ha detto Wejryd, sottolineando l’importanza di mantenere legami tra privato e condiviso, umano ed ecologico, chiesa e società, storia, visioni ed epoca presente. “Questo è vero ecumenismo” ha continuato l’arcivescovo, invitando a condividere “la speranza escatologica” e ha concluso: “Siamo chiamati a questo immenso compito di cercare di guarire il mondo, cercando qualcosa di più importante da perseguire che capitali privati e individualismo egoista”.
La celebrazione ecumenica è stata organizzata insieme alle comunità locali nella Cattedrale di Cristo Re dell’Universo che hanno proposto la lettura di testi biblici, musica, preghiere e due sermoni, uno dell’Arcivescovo metropolita di Katowice, Wiktor Skworc e uno di Wejryd.