No deal, no Brexit: la Chiesa di Scozia contro un’uscita senza accordo

All’indomani del voto che ha bocciato la Brexit di Theresa May, il pastore Richard Frazer chiede a Parlamento e Governo britannici più tempo per trovare un accordo sul futuro rapporto con l’UE che trovi consenso prima di tutto tra le diverse componenti della società della politica e delle nazioni del Regno Unito

Il pastore Richard Frazer

Roma (NEV), 16 gennaio 2019 – “Il Regno Unito non lasci l’Unione europea senza un accordo!” E’ questo il primo commento rilasciato dal pastore Richard Frazer, coordinatore della Commissione chiesa e società della Chiesa di Scozia, rilasciato ieri sera dopo il voto con cui il Parlamento di Westminster ha sonoramente bocciato l’accordo sulla Brexit negoziato dalla premier Theresa May. “Lo scenario di un ‘no deal’ – ha affermato Frazer – sarebbe una mossa incosciente con conseguenze non solo sul breve ma anche sul lungo termine”.

Frazer non ha espresso commenti sul voto parlamentare o sulla qualità del testo bocciato, ma ha sottolineato la necessità di arrivare a un accordo che possa trovare l’approvazione del Parlamento, implicitamente criticando le modalità usate dal Governo che non avrebbe ricercato il massimo consenso possibile nella società e nel mondo politico britannico.

“La Chiesa di Scozia – ha detto Frazer – lancia un appello al Parlamento e al Governo affinché si impegnino a trovare un consenso sulla futura relazione con l’Unione europea che coinvolga tutte le nazioni del Regno Unito e ad attivare i meccanismi adeguati per ottenere il tempo necessario a realizzare questo scopo”. Un implicito sostegno alla richiesta di posporre la data di uscita dall’UE.

“La nostra società è divisa”, ha constatato Frazer, e il processo di riconciliazione “necessita di un approccio diverso. Non è più il momento delle contrapposizioni urlate ma dell’ascolto attento; è il momento di prendere tempo per dialogare” prima di tutto tra le diverse componenti della società, della politica e delle nazioni del Regno Unito.