Colombia e Venezuela. Migrazione e comunicazione

L’Associazione mondiale per la comunicazione cristiana sta lanciando una nuova iniziativa di comunicazione, al confine tra Venezuela e Colombia, per migliorare l'accesso all'informazione e il dialogo interculturale per i migranti e le loro comunità ospitanti

Roma (NEV), 6 febbraio 2019 – L’iniziativa “Entre Parcer@s y Panas*: rete dei giornalisti venezuelani e colombiani che promuovono il dialogo interculturale” istituirà una rete di giornalisti cittadini su entrambi i lati del confine tra Colombia e Venezuela, così come a Bogotá, una delle principali destinazioni per i migranti.

L’Associazione mondiale per la comunicazione cristiana (WACC) – organizzazione internazionale che promuove la comunicazione come un diritto umano, essenziale per la dignità e la comunità delle persone – lavorerà con due dei suoi membri e partner di vecchia data in Colombia: Grupo COMUNICARTE e Fundacion Comunicacion Positiva. Il Grupo COMUNICARTE è un’organizzazione della società civile il cui lavoro utilizza strategie di comunicazione per rafforzare il tessuto sociale delle comunità in tutto il paese, e la Fundacion Comunicacion Positiva è un’organizzazione guidata dai cittadini che cerca di promuovere i diritti di comunicazione delle comunità che non hanno accesso ai tradizionali media.

Circa 1.032.000 migranti venezuelani risiedono in Colombia, la maggioranza (il 90%) dei quali è arrivata nel paese negli ultimi due anni, secondo El Pais. Questo flusso migratorio presenta diverse sfide dal punto di vista della comunicazione e dell’informazione, come un accesso limitato alle informazioni rilevanti, informazione scorretta, accesso limitato alle piattaforme di comunicazione e l’esistenza di stereotipi negativi che contribuiscono a una cultura di sfiducia e, in alcuni casi, di discriminazione verso i migranti.

I giornalisti cittadini, che riceveranno formazione e accompagnamento specializzati, appartengono a 20 radio comunitarie o universitarie: sei sul lato venezuelano del confine, sei sul lato colombiano e otto a Bogotà.

I contenuti saranno disseminati strategicamente attraverso le stazioni radio comunitarie e universitarie, nonché attraverso piattaforme digitali ed eventi pubblici a livello di comunità. L’uso combinato di diverse piattaforme di comunicazione consentirà alla rete di raggiungere il maggior numero possibile di migranti e comunità ospitanti nelle aree geografiche di attuazione.

Il potenziale pubblico di contenuti prodotti dalla rete, senza tenere conto dei canali online, è di 8,5 milioni di persone a Bogotà e 2,5 milioni di persone nelle regioni di confine. Grazie alla collaborazione con l’Istituto Radiofonico Fe y Alegría, una rete di trasmissione gesuita, il progetto spera di raggiungere un ulteriore potenziale pubblico di 4 milioni in Venezuela.

Oltre a un maggiore accesso alle informazioni da parte delle comunità di immigrati e di accoglienza, questo nuovo progetto contribuirà allo sviluppo di una narrativa alternativa della migrazione, ancorata ai diritti umani e al dialogo interculturale, al fine di facilitare l’integrazione dei migranti e promuovere la convivenza pacifica con le comunità ospitanti.

Questa iniziativa è supportata dalla Chiesa evangelica luterana in America (ELCA), membro dell’agenzia umanitaria Action by churches together international (ACT Alliance).

*Le parole pana e parcero/a appartengono a uno slang ampiamente usato rispettivamente in Venezuela e Colombia per riferirsi agli amici intimi. Pertanto, la traduzione più vicina del nome del progetto in inglese sarebbe “Tra amici intimi: rete dei giornalisti venezuelani e colombiani che promuovono il dialogo interculturale”.