Migranti, al via il nuovo progetto “Resettle, relocate, integrate”

Drawing by Francesco Piobbichi, staff, Mediterranean Hope programme, Federation of Protestant Churches in Italy (FCEI)

Partecipa la FCEI: “Implementare i corridoi umanitari e l’accoglienza”

Roma (NEV), 7 febbraio 2019 – Un nuovo progetto europeo per l’accoglienza e l’integrazione delle persone che arrivano attraverso i corridoi umanitari, al quale partecipa anche la Federazione delle chiese evangeliche italiane (FCEI), attraverso il programma Mediterranean Hope.

Si intitola “Resettle, relocate, integrate” (reinsediare, rilocare, integrare), utilizza fondi europei AMIF della Commissione Europea (Fondo asilo, migrazione e integrazione), ha preso il via a gennaio e avrà una durata di due anni.

“Insieme ad altre 12 tra ong, federazioni di chiese e diaconie di 10 Paesi in tutta Europa – spiega Giulia Gori, referente del progetto per la FCEI – abbiamo progettato questo piano di azione per i prossimi ventiquattro mesi, per sostenere e rendere ancora più partecipate le attività legate ai corridoi umanitari. L’obiettivo è quello di rendere replicabile il modello dei corridoi umanitari, per permettere a sempre più Paesi di rendere possibili canali di ingresso legali e sicuri. Visto che spesso, purtroppo, i governi europei ‘tentennano’, stiamo cercando di coinvolgere sempre di più le comunità locali, la società civile, i cittadini, nell’accoglienza di persone straniere”.

Il progetto europeo, basato sulle buone pratiche messe in atto nei vari Paesi membri, prevede, tra le altre attività, dei workshop tematici rivolti alla cittadinanza e alla società civile, articolati su tre temi specifici: diritto alla casa, integrazione nel mercato del lavoro, mobilitazione delle comunità ospitanti.