Migrazioni. Emergenza permanente o lessico impertinente?

Il rapporto di Carta di Roma su mass media e fenomeni migratori dipinge una inquietante discrepanza tra realtà e narrazione

Foto Francesco Malavolta per "Notizie di chiusura", rapporto Carta di Roma

Roma (NEV), 7 febbraio 2019 – “Un filo conduttore dell’informazione sul fenomeno migratorio è quello dell’emergenza permanente, il lessico adoperato delinea una cornice di ‘crisi infinita’, endemica, che muta nel tempo e dilaga dalla cronaca al dibattito politico, interno all’Italia e tra istituzioni europee” così si legge nella sintesi del VI rapporto Carta di Roma “Notizie di chiusura”. Il documento analizza a campione sei anni di carta stampata, quattro anni di telegiornali e le pagine facebook dei quotidiani nel caso della sparatoria di Macerata.

Il significativo decremento di arrivi di migranti dalla seconda metà del 2017 in poi “non ha coinciso con una riduzione proporzionale del numero di titoli giornalieri” scrivono i curatori, che denunciano la mistificazione e la distorsione della realtà prodotta in modo reiterato non solo dalla politica, ma anche dai mass media.

“Nel 2013, la parola simbolo dell’anno è Lampedusa, la cornice quella della crisi umanitaria. Il termine simbolo dell’anno successivo, il 2014, è Mare nostrum, la cornice si amplia e prende la forma di una crisi inarrestabile, minacciosa come una calamità naturale. Nel 2015 la parola simbolo è Europa e la cornice assume i caratteri di crisi politica. Il termine simbolo del 2016 è muri, quelli reali e simbolici issati ai confini e nel cuore dell’Europa, la cornice si amplia a crisi sistemica dell’Ue, minandone i principi fondanti. La parola simbolo del 2017 è ONG, con la genesi del sospetto sugli operatori umanitari, e la cornice diventa crisi di rigetto, alimentata anche da efferati casi di criminalità. Nel 2018, la parola simbolo è Salvini, protagonista di 865 titoli, la cornice muta in crisi valoriale, per l’inasprirsi del confronto politico europeo e lo sfaldamento del tessuto condiviso di valori comunitari” si rileva ancora nel rapporto, curato dal ricercatore dell’Osservatorio di Pavia Giuseppe Milazzo, con il contributo di Paola Barretta, recentemente relatrice al convegno della Diaconia valdese (CSD) “S-confinate libertà”, e Mirella Marchese.

Nel richiamare all’uso corretto del linguaggio e degli strumenti dell’informazione, l’Associazione Carta di Roma ha presentato lo scorso ottobre le nuove linee guida per un giornalismo etico, sviluppate su quattro capisaldi: terminologia, tutela dell’identità, correttezza e completezza dell’informazione, fonti.

Carta di Roma, costituitasi nel 2011, vede fra i suoi fondatori anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ed è nata per dare attuazione al protocollo deontologico per un’informazione corretta sui temi dell’immigrazione, siglato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI).