Sinodo Rio de La Plata: riconfermata la Mesa valdense

Si è concluso ieri il Sinodo del Rio de La Plata con la riconferma dell’intera Mesa valdense. Appoggio al negoziato per risolvere la crisi in Venezuela e attenzione alle questioni di genere e all’Educazione cristiana

I cinque membri riconfermati della Mesa valdense del Rio de La Plata

Roma (NEV), 7 febbraio 2019 – “È stato un Sinodo tranquillo che si è svolto in un’atmosfera di lavoro proficuo e sereno. Lo stesso fatto che i componenti della Mesa siano stati rinnovati è raro alle nostre latitudini e dimostra il clima positivo che ci ha accompagnato”. Queste le parole di Carola Tron, moderatora della Mesa valdense del Rio de La Plata, che l’Agenzia Nev ha raggiunto telefonicamente per un commento sulla chiusura dell’assemblea.

La 56° assemblea della Chiesa valdese del Rio de la Plata, che unisce le comunità valdesi di Argentina e Uruguay, si è chiusa nella giornata di ieri, 6 febbraio, con la conferma di tutti i membri della Mesa: Carola Tron , Edgardo Malán, Orlando Allio, Nelda Eichhorn e Marcelo Nicolau.

“Abbiamo vissuto questa riconferma come un sostegno e un appoggio al lavoro fatto e agli indirizzi che abbiamo dato alla nostra azione; un’azione che si è sviluppata in ambito amministrativo e legale accompagnando ed adattando la vita della chiesa ai cambiamenti che si verificano nella società e a livello statale. In questo senso abbiamo anche lavorato con le comunità locali e alla diaconia per dare una cornice legale al nostro agire” ha specificato Tron.

Come si legge nel comunicato stampa finale i delegati hanno dibattuto su numerosi temi e si sono centrati in particolare su quello della comunicazione, con la creazione di un ufficio composto da un gruppo di lavoro che sarà rappresentativo delle varie attività della chiesa. Altro argomento al centro della discussione è stato quello del ruolo delle chiese nelle società latinoamericane, a partire dal documento proposto dal Corpo Pastorale dell’Iglesia Valdense sulle comunità di fede: “abbiamo coscienza che la vita di una chiesa passa attraverso la sua missione e le varie articolazioni delle comunità locali, – ha detto Tron – ma sentiamo la responsabilità di salvaguardare il ruolo istituzionale della chiesa in modo da lasciare alle comunità la parte importante della predicazione della parola, dell’impegno nella diaconia e l’incidenza che possiamo e dobbiamo avere nella società come testimoni”.

L’assemblea sinodale si è focalizzata anche su due temi particolarmente attuali come quello della violenza di genere, con la risoluzione finale che invita a proseguire il lavoro su un protocollo in materia curato da un gruppo di lavoro che dovrà riferire nel corso del prossimo sinodo sulla sua effettiva stesura finale, e quello della crisi in Venezuela, sul quale sono stati accolti e fatti propri i documenti dell’AIPRAL, l’Alleanza delle chiese presbiteriane e riformate dell’America Latina e del CLAI, il Consiglio latino americano delle chiese: “ci siamo confrontati sulla situazione in Venezuela – ha detto Tron – e ribadiamo il nostro impegno a difendere sempre gli spazi di dialogo e di democrazia, e schierarci contro qualsiasi uso della forza”.

Con uno sguardo al lavoro del prossimo anno la moderatora ha riferito sulla modalità dei sinodi tematici, che la Chiesa valdense del Rio de La Plata sta sperimentando da due anni: “abbiamo un sinodo amministrativo e uno vincolato alla formazione. L’assemblea ha valutato positivamente questo spazio vedendo la formazione come un momento di riflessione vincolato alla vita delle comunità e alle sfide che abbiamo davanti.  Il tema del sinodo 2020 sarà quello della Educazione cristiana che è un argomento che ricomprende tutte le tematiche e le età della nostra chiesa”

Al Sinodo hanno partecipato anche ospiti stranieri: Carol Betchel, della Società americana valdese (AWS), Alisa McDonald, della Chiesa di Scozia e il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini.