Covid19 non è il grande “livellatore”, è il grande “rivelatore”

In un documento congiunto il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC, in inglese WCC), la Comunione mondiale delle chiese riformate (WCRC), la Federazione luterana mondiale (FLM) e il Consiglio per le Missioni nel mondo, lanciano un "appello per un'economia di vita in un'epoca di pandemia".

Foro Ravi Roshan, da unsplash

Roma (NEV), 24 maggio 2020 – Totò la chiamava “‘a livella”,  spiegando in una sua poesia come con la morte si diventi tutti uguali. La pandemia può essere considerata un’emergenza che ha “livellato” in qualche modo la società? Secondo le chiese protestanti il Covid19 non sarebbe stato “un grande livellatore” quanto piuttosto un “grande rivelatore” di tutte le disuguaglianze preesistenti, dello sfruttamento delle risorse, di un’economia nefasta per l’ambiente e per i popoli. Lo hanno dichiarato in un documento congiunto il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC, in inglese WCC), la Comunione mondiale delle chiese riformate (WCRC), la Federazione luterana mondiale (FLM) e il Consiglio per le Missioni nel mondo, lanciando un “appello per un’economia di vita in un’epoca di pandemia”.

“L’attuale pandemia di Covid-19 ha sconvolto ogni aspetto della nostra vita in un mondo già afflitto da immensa sofferenza umana” si legge nel testo pubblicato lo scorso 15 maggio. Con questa premessa, le organizzazioni lanciano un “urgente invito all’azione”. Nell’immediato le chiese rilanciano la loro “richiesta alle banche e agli istituti finanziari internazionali di cancellare i debiti esterni dei paesi a basso e medio reddito.
Chiediamo ai governi – continuano – di allocare le risorse necessarie alla salute pubblica e alla protezione sociale per le centinaia di milioni di persone i cui mezzi di sussistenza sono stati decimati a causa del lockdown”. In merito alle politiche fiscali chiedono “l’avvio di un’imposta sul patrimonio progressiva, un’imposta sulle transazioni finanziarie e un’imposta sul carbonio a livello nazionale e globale; la reintroduzione di plusvalenze e tasse di successione; misure per frenare l’evasione e l’elusione fiscale; e riparazioni per schiavitù e altri debiti sociali ed ecologici anche attraverso la cancellazione del debito. Inoltre, un sovrapprezzo Covid-19 deve essere chiesto ai super ricchi e alle multinazionali, e-commerce e società digitali che stanno avendo profitti ancora maggiori durante l’attuale crisi”.

Nell’appello ecumenico si chiede alle istituzioni, in particolare, un impegno a “prendersi cura insieme della nostra casa comune”, con obiettivi specifici riguardo alla tutela dell’ambiente.

“La pandemia di Covid-19 ha messo a nudo il fatto che viviamo insieme in una stessa casa economica, sociale ed ecologica comune. Le nostre risposte a questa crisi sanitaria globale, all’emergenza economica ed ecologica più colossale mai vista – concludono i firmatari -, devono riconoscere la nostra intrinseca interdipendenza e tenere insieme obiettivi economici, sociali ed ecologici. Ciò richiede cooperazione e solidarietà tra i vari Paesi incorporate in reti di comunità di fede, società civile e movimenti sociali, nonché in nuovi sistemi di governance globale radicati nella giustizia, nella cura e nella sostenibilità”.

Qui il documento integrale, in formato pdf, da leggere e scaricare: CallingForAnEconomyOfLifeInATime_final