Testamento biologico. Uno sportello nella chiesa metodista di Padova

Roma (NEV), 2 febbraio 2011 – Anche nei locali della chiesa evangelica metodista di Padova apre uno sportello per depositare il proprio testamento biologico. Nell’ambito dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi è il sesto gestito direttamente da comunità locali, dopo Torino, Milano, Trieste, Napoli e Roma, mentre altre comunità, come quella metodista di Udine, sono impegnate in progetti di raccolta insieme all’Associazione Luca Coscioni e l’Associazione Per Eluana (vedi NEV 4/11). L’iniziativa, presentata ieri sera al pubblico, ha visto la partecipazione della pastora della comunità, Caterina Griffante, che così ha commentato la serata: “A giudicare dall’affluenza delle persone, dalla qualità degli interventi nel dibattito e dal clima generale, il tema evidentemente risponde ad un bisogno concreto della gente, credenti e non credenti. Mi è sembrato un bel modo per fare testimonianza, in linea con quanto approvato dal nostro Sinodo già nel 2007”.

Alla serata sono intervenuti Daniele Busetto, membro della Commissione bioetica della Tavola valdese; il pastore Gianni Genre, ex-moderatore della Tavola valdese; e la psicologa Germana Englaro, cugina di Eluana e nipote di Beppino Englaro. A chiarire le implicazioni legali è stato l’avvocato Giorgio Favaro, mentre la pastora Griffante ha sottolineato il carattere laico dell’iniziativa. Nel corso della serata il pastore Genre ha voluto ricordare come tra la chiesa cattolica e quella evangelica in Germania, esista da tempo una intesa congiunta sull’opportunità di esprimere le proprie disposizioni di fine vita (vedi notizia successiva).

“Solo la chiesa cattolica italiana insiste ancora sul fatto che la vita biografica sia equivalente a quella biologica. Come chiese valdesi e metodiste non esprimiamo una posizione diversa dalla Conferenza episcopale tedesca. Un dato che quantomeno dovrebbe far riflettere i nostri deputati che nei prossimi giorni si accingono a discutere il ddl Calabrò”. Un ddl definito dallo stesso Genre “spaventoso”: “Quello proposto dal testo Calabrò è un lascia passare per l’accanimento terapeutico. Una legge coercitiva che spero non vedrà mai la luce. A questo punto è preferibile mantenere il vuoto legislativo e rifarsi ai precedenti giurisprudenziali che pure ci sono, e che hanno garantito ai pazienti in questione una tutela adeguata”. Lo sportello aprirà a partire dal 25 febbraio alle ore 17 ogni tre settimane presso la chiesa metodista di Corso Milano a Padova.