Laicità. Lunedì i dati del Primo Dossier sulla presenza delle chiese in TV

Verranno resi noti a Roma presso l'aula magna della Facoltà valdese di teologia

Roma (NEV), 7 dicembre 2011 – A quanto ammonta il pluralismo religioso nei media televisivi? Quanto spazio di parola è riservato al papa? Le altre confessioni presenti in Italia che trattamento ricevono? Il riaffermarsi delle identità religiose nella società comprime il tasso di secolarizzazione?

Di questo ed altro si parlerà lunedì pomeriggio, 12 dicembre, a Roma nell’aula magna della Facoltà valdese di teologia (vedi appuntamenti), dove si terrà l’evento: “Privilegi, immunità, ingerenze, denari, disparità giuridica…ma quale libertà religiosa!” promosso dalla Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni. Sarà l’occasione per presentare il VII Rapporto annuale sulla secolarizzazione in Italia a cura della Fondazione Critica Liberale e della CGIL nazionale settore Nuovi diritti, nonché il Secondo Dossier sui tempi di notizia e di parola di Papa Benedetto XVI e dei soggetti confessionali (anni 2008-2011 primo trimestre). Ma soprattutto verranno resi noti i dati del Primo Dossier completo sulla presenza delle chiese nei media televisivi: talk show, fiction, cerimonie religiose.

A presentare le ragioni delle tre iniziative saranno il giornalista Enzo Marzo, presidente della Fondazione Critica, e Maria Gigliola Toniollo, responsabile del settore Nuovi Diritti della CGIL, mentre l’analisi e la descrizione delle ricerche saranno affidate alla sociologa Silvia Sansonetti e a Giulio Ercolessi di italialaica.it. Il giurista Sergio Lariccia parlerà di “Garanzie di libertà e residui di privilegi in materia religiosa”; il caporedattore di “Confronti” Mostafa El Ayoubi di libertà religiosa in Italia e i “nuovi” esclusi; e Giovanni Franzoni, storico esponente del cattolicesimo del dissenso si soffermerà sul tema: “Martiri senza martirologio. I critici delle proprie gerarchie”.

All’evento, che si annuncia ricco di spunti, porteranno il loro saluto Vera Lamonica della Segreteria nazionale della CGIL e il teologo Daniele Garrone, docente della Facoltà valdese di teologia, che all’Agenzia NEV ha dichiarato: “Una democrazia pluralistica non può che avvantaggiarsi da una informazione che illustri tutte le posizioni religiose – e non – che contribuiscono al dibattito sulla pubblica piazza. Tanto più dovrebbe essere sensibile a questa esigenza il servizio pubblico di informazione. Si assiste invece ad una sovraesposizione mediatica delle posizioni e degli interessi spesso direttamente politici – come nel caso dei temi cosiddetti ‘eticamente sensibili’ – delle gerarchie cattoliche, a volte con i toni di chi supinamente subisce o addirittura amplifica atteggiamenti e posizioni clericali. E’ uno dei segnali più vistosi dell’asfittica laicità della politica e talora anche della cultura nel nostro pese”. (Per informazioni: info@criticaliberale.it).