Roma (NEV), 6 giugno 2012 – Quale realtà e quali prospettive del protestantesimo oggi? Questo il quesito posto al pastore riformato Thomas Wipf, presidente della Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE) e già presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES), che lo scorso 2 giugno, presso la chiesa cristiana protestante di Milano, ha accettato di svolgere un vivace question time, animato dai pastori Giuseppe Platone, valdese, e Ulrich Eckert, luterano. L’iniziativa – svoltasi alla presenza di un folto pubblico convenuto nell'”orto della fede” attiguo alla chiesa – si è tenuta sulla scia della prossima Assemblea generale della CCPE da tenersi a Firenze dal 20 al 26 settembre e che vedrà riuniti 250 tra delegati e osservatori intorno al motto “Liberi per il futuro”.
“I protestanti, quelli che si riconoscono nelle chiese dette ‘storiche’, in Europa rappresentano il 13% dell’intera popolazione, ma la loro influenza è molto più forte, in campo culturale e politico, dei suoi stessi numeri”, ha rivelato il pastore Wipf. Ma dove va il protestantesimo? Cosa c’è da modificare? Cosa riformare nelle chiese nate dalla Riforma del XVI secolo? Wipf, stimolato dalle domande del pubblico ha risposto in modo ottimistico: “La stessa Concordia di Leuenberg del 1973, che cioè ha sancito la piena comunione tra luterani e riformati in Europa, è segno di un’unità nella diversità riconciliata, che apre nuove prospettive anche in campo ecumenico. Nessuna paura dunque nell’affrontare il futuro, piuttosto piena fiducia nel Signore che accompagna i nostri cammini tra riflessione biblico-teolgica e impegno nella società”.
Domenica 3 giugno Wipf ha voluto partecipare al culto presso la chiesa metodista di Milano, comunità composta da 17 nazionalità diverse. “È un po’ lo specchio dell’Europa che cambia sotto i nostri stessi occhi”, ha concluso Wipf, che da poche settimane ricopre anche la carica di moderatore del Consiglio europeo dei leader religiosi (www.leunberg.eu)