Roma (NEV), 12 settembre 2012 – La giuria INTERFILM della 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha conferito il suo “Premio per la promozione del dialogo interreligioso” al film “Wadjda” (Arabia Saudita/Germania 2012) della esordiente Haifaa al Mansour, prima donna regista dell’Arabia Saudita.
“Wadjda, una ragazzina di dieci anni che vive con la madre nella periferia di Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, vuole comprare una bicicletta. Tutti sono scandalizzati dal suo sogno perché non è consentito alle donne di andare in bicicletta, ma Wadjda lotta con tutte le sue forze per realizzarlo. Anche se, per questo, è costretta a vincere una gara di recitazione del Corano. Testarda, intelligente e bellissima nella sua integrità, Wadjda è l’eroina nascente del movimento di liberazione delle donne nel suo Paese”, si legge nella motivazione della giuria, composta da Serge Molla, presidente (Svizzera), Heike Kühn (Germania), e Pina Grosso, da lunghi anni impegnata nell’ambito della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) sul fronte dell’accoglienza di rifugiati e migranti. “Ci è sembrato che questo film, al contrario della stragrande maggioranza delle pellicole in competizione al festival, abbia offerto una parola di autentica speranza e una visione di apertura”, ha precisato Grosso.
L’organizzazione INTERFILM è stata fondata nel 1955 da numerose associazioni cinematografiche protestanti in Europa e attualmente comprende membri protestanti, ortodossi e anglicani, ma anche ebrei. INTERFILM, in collaborazione con il suo partner cattolico SIGNIS, organizza giurie ecumeniche nei più importanti festival cinematografici quali Cannes, Montreal, Mosca, Lipsia, Berlino, Locarno (www.inter-film.org).