Biotestamento. Con l’autunno riaprono gli sportelli delle chiese dove depositarlo

Roma (NEV), 10 ottobre 2012 – Da Torino a Palermo, passando per Milano e Roma e altre decine di città della penisola, con l’autunno è ripresa l’attività degli sportelli delle chiese evangeliche dove poter depositare il proprio testamento biologico. Si tratta di un impegno portato avanti dalle singole comunità locali – in alcuni casi già da tre anni, in altri da pochi mesi – e che è espressione di una particolare attenzione che i protestanti italiani riservano al tema dell’autodeterminazione e della libertà di scelta di ogni cittadino. Come dice la pastora Elisabetta Ribet della chiesa valdese di Venezia, si tratta di un impegno che “si fonda sulla convinzione che espressioni come ‘proteggere la vita’, ‘alleanza terapeutica’ e termini come ‘autodeterminazione’, ‘cura’, ‘laicità’ e ‘peccato’ abbiano significati molto chiari, in particolare nella libertà di scegliere se e come ricevere cure nel caso in cui non si sia più in grado di esprimere di persona la propria volontà”.

La possibilità di depositare le proprie direttive anticipate per i trattamenti sanitari di fine vita è riservata a tutti, credenti e non credenti, senza distinzione. Gli sportelli, oltre a fornire i moduli per raccogliere le direttive anticipate di fine vita, forniscono informazioni anche più giuridiche sul delicato tema. Nel formulario potranno essere indicate le cure alle quali si vuole o non si vuole sottostare e il nome del fiduciario che rappresenterà ai medici le volontà del malato. I moduli compilati saranno conservati presso i rispettivi archivi delle chiese, naturalmente nel rispetto di tutte le indicazioni sulla privacy e la tutela della persona. Per orari e giorni di apertura degli sportelli va consultata ogni singola comunità locale. (Per approfondimenti sulla posizione delle chiese evangeliche in merito al testamento biologico, vedi il dossier NEV).