Pena di morte. ACAT Italia lancia un appello ai Governi di Cuba e Tunisia

Roma (ACAT/NEV), 10 ottobre 2012 – ACAT Italia (Azione dei Cristiani per l’Abolizione della Tortura), in occasione della ricorrenza della decima Giornata mondiale contro la pena di morte che cade oggi, ribadisce il suo impegno, assieme alla Coalizione Mondiale contro la Pena di morte (di cui è membro attraverso la FIACAT – Federazione Internazionale delle ACAT), a rafforzare la dimensione internazionale della lotta contro la pena capitale e ad applicare una pressione concreta e periodica sui governi e le istituzioni con l’obiettivo finale della sua abolizione. In un comunicato stampa diffuso oggi ACAT Italia annuncia che si è appellata ai Governi di Cuba e Tunisia perché votino a favore della moratoria che sarà proposta in occasione della 67° Assemblea Generale dell’ONU e aboliscano definitivamente la pena capitale dal loro ordinamento legislativo. Una panoramica sull’attuale situazione della pena di morte nel mondo è fornita da ACAT nel suo bollettino di ottobre il “Corriere” (scaricabile qui).

ACAT Italia, inoltre, esprime con forza il suo disappunto per la decisione del Senato italiano che lo scorso 26 settembre ha rinviato in Commissione Giustizia per “ulteriori approfondimenti” il testo di legge, predisposto dal relatore Felice Casson, che introduce il reato di tortura nel nostro ordinamento penale, così come è previsto e formulato nella Convenzione ONU ratificata dall’Italia nel 1988. “Lo Stato italiano – dicono – in questo modo, fa un pesante passo indietro in termini di civiltà e si dimostra incapace di rispettare gli impegni presi. Oggi alcuni partiti (Pdl, Udc e Lega) hanno deciso che i fatti di Genova o della prigione di Asti, gli episodi tragici di Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi, Giuseppe Uva, Emmanuel Bonsu Foster e tanti, tanti altri (purtroppo) non devono avere un seguito legislativo e possono restare fatti di ‘ordinaria vita democratica’”.